IN SCENA GLI ATLETI DELLA SOCIETA’ EXPO 2000 DEL MAESTRO FRANCO CIRAOLO.
“Campionato EXPO 2000 – NATALE 2016”. Questa la dicitura incisa dietro le medaglie che gli atleti della società milazzese si sono aggiudicate stamattina alla palestra “Natino Di Bella” della scuola di Ciantro a Milazzo. Puntualissimi, alle 9 una trentina di ragazzi e ragazze, il più piccolo dell’età di sei anni, hanno cominciato a riscaldarsi sul campo di gioco utilizzato dalle due formazioni milazzesi, la Polisportiva Nino Romano e l’ASD Scarabeo Basket, in attesa di esibirsi nei vari kata, e di passare poi al kumite, termini giapponesi basilari nel karate, che stanno ad indicare i combattimenti contro avversari immaginari il primo, fatti di mosse memorizzate, e un allenamento composto da attacchi e difese contro un avversario reale il secondo. Eleganza e ritmo nel primo caso, agonismo, astuzia, attacchi e difese nel secondo, ai quali hanno fatto da cornice un pubblico abbastanza numeroso ed interessato, che alla fine ha applaudito entusiasta tutti, indifferentemente, dimostrando di gradire una festosa giornata che si è conclusa alle ore 12.
Per Milazzo è stata una domenica di sport, che dovrebbe essere riproposta e possibilmente pubblicizzata. Quella che abbiamo visto di scena oggi è stata solo una società, anzi una scuola, fra le tante nate da decenni nella nostra città, impegnata nelle arti marziali, nello specifico il KARATE. E non esageriamo definendo “scuola” proprio quella del Maestro Franco Ciraolo, medico anestesista presso l’Ospedale di Milazzo, sulla breccia fin dai primi anni 70 (lo ricordo ragazzo alla palestra di Pippo Crupi in via del Bufalo, a Messina, quando anche io calcavo il tatami…). La sua passione per il karate lo ha portato, primo fra tutti, ad aprire una sua palestra, diventata con il tempo un’associazione, e il continuo ricambio degli atleti, molti dei quali affermati professionisti anche avanti con gli anni, testimonia la validità degli insegnamenti e il rigore nei comportamenti alla base dello sport. Ma non è il solo traguardo raggiunto negli anni, poichè Ciraolo è riconosciuto come uno dei più validi Maestri in campo nazionale.
E’ doveroso spendere una parola anche per il consigliere comunale Fabrizio Spinelli, avvocato, che in quella palestra ha conseguito brillanti risultati raggiungendo il traguardo della cintura nera IV dan (il nostro consiglio è quello di evitare scontri fisici durante le … sedute consiliari!). E’ stato lui a incoraggiare una esibizione al di fuori della palestra stessa, per propagandare questo sport. E ha avuto la meglio sulla naturale riservatezza e modestia del suo Maestro Ciraolo, il quale ha accettato di lasciare, forse per la prima volta, i locali di via cap. Massimo Scala, 5! Per la cronaca, ricordiamo che il Maestro Ciraolo, proprio nel 2012, ha ottenuto il PREMIO TERMINAL SPORT legato al nostro giornale, che la Commissione gli ha conferito per il suo lavoro svolto in uno sport che non ammette distrazioni nè improvvisazioni.
Le classifiche del kata e del kumite sono le seguenti:
KATA
Cinture bianche bambini maschile e femminile – Campo, Giovenco, Torre, Fleres, Amato;
Cinture colorate bambini maschile – Picciolo (V), Scibilia (G), Toto (G), Milazzo (A), Ciccola (A), Mellina (V), Giaimo (G), Pace (A) – G = giallo, A = arancione, V = verde.
Cinture colorate femminile – Bove Alessia, Bove Anastasia, Bove Erika, Adella, Scolaro, Gitto.
Cinture colorate maschile – Celi, Crisafulli, Marino, Barbera, Marzini, Caizzone, Patti
KUMITE
Colorate Bambini maschile – Toto (nella foto), Mellina, Pace
Colorate femminile – Adella (nella foto), Bove Anastasia, Bove Alessia
Colorate maschile – Patti (nella foto), Marzini, Celi.
Giudici: Micale, De Matteo, Calapà, Puglisi
Arbitro: Ciraolo
Presidente di Giuria: Bove
Chi è l’autore dell’articolo?
Anch’io ero allievo di Pippo Crupi…
Il nostro direttore editoriale, ma lui è del 1951…
Io del 76, e all’epoca andavo alle scuole medie; e ricordo qualcuno dei “grandi” che si allenavano col maestro.
Come si chiama il direttore?
Santino Smedili… Era il 1970 ….
E allora no, non ho avuto il piacere.
Così come non ho avuto il piacere di conoscere il maestro tanto giovane…
Che nostalgia!