ADESSO DIRANNO CHE SI SAPEVA, COME E’ STATO DETTO PER LA BUSTA PAGA MAGGIORATA. MA PERCHE SE UNA COSA SI SA, NON SI FA NULLA? PERCHE’ A PAGARE SONO SEMPRE I POVERI CRISTI? PERCHE’ IL GOVERNO DEVE AFFAMARE LE FAMIGLIE? ECCO COSA CI HA RACCONTATO UN SIGNORE DI 71 ANNI… QUEL CHE E’ SUCCESSO A LUI NON E’ UN CASO ISOLATO.
Lavoravo in una ditta che si è trasferita all’estero per risparmiare sui costi della manodopera. Siamo stati messi tutti in cassa integrazione, e regolarmente pagati. Nel frattempo molti miei colleghi lavoravano in nero. Alla fine della cassa integrazione, loro hanno continuato a lavorare, sempre in nero, figurando disoccupati. Quindi hanno avuto la possibilità di godere di un doppio stipendio, meglio di tanti altri che di stipendio non ne hanno nemmeno uno! La mia azienda ha continuato ad arricchirsi, vendendo il prodotto realizzato all’estero, e costato molto di meno che in Italia, allo stesso prezzo di prima, per aumentare il proprio guadagno… Io sono arrivato alla pensione, e mi ritrovo con un pugno di mosche in mano. Sono siciliano, in Lombardia, dove mi ero trasferito, a Sannazzaro, per l’esattezza, non trovavo più lavoro. La crisi, mi dicevano… Ma chi poteva assumere un persona vicina alla pensione. Meglio lavorare in nero? Le mie condizioni fisiche e la mia età non me lo consentivano…. Quindi una volta raggiunta, grazie al cielo, la pensione, sono tornato a casa mia. Non ho nè moglie nè figli… Che cosa mi resta dei miei 71 anni? Solo una triste esperienza. E la consapevolezza che lo stato sperpera i nostri soldi per mantenere chi lavora in nero! Per quale motivo lo stato finge di non comprendere i reali bisogni di milioni di lavoratori? Per quale motivo alle aziende viene data la possibilità di emigrare per far lavorare a prezzi minori cittadini di altri stati, non sempre europei? Perché c’è la globalizzazione? O perché anche i nostri figli, i nostri nipoti devono accettare stipendi da fame, come quelli che vengono garantiti, all’estero, a chi, in Italia, come badante, ne percepisce uno pari a cinque volte quello che nel paese di origine viene corrisposto ad un suo connazionale?