L’ULTIMO DEI FRATELLI OLIVA, e come ci dice Melino Salmeri, l’ultimo ad essere rimasto in quella gloriosa società “Giovanni Cambria”, di Vaccarella; anche lui chiamato lassù a due anni dal fratello Andrea.
Vaccarella, rione marinaro e storico di questa città, paga un altro tributo al maledetto virus che da un anno miete vittime. Prima di lui, don Ciccio Maisano, volto noto e pezzo pregiato del rione!
Adesso tocca a GIANNI OLIVA, che si spegne in un letto del Papardo lontano dai suoi cari. Il COVID aveva aggredito anche lui, e non riusciva ad essere debellato: eppure Gianni aveva un fisico possente, a dispetto dei suoi 76 anni. Quella che sembrava una febbriciattola, un malessere passeggero, ha trovato terreno fertile nel suo organismo, e si è insinuata al punto da compromettere le sue difese, a sollecitare il trasferimento in un reparto, a decidere di chiudergli qualsiasi contatto con i suoi cari. Per la moglie Ida, per i figli Stefania, Piero, Giovanna, Rita, Antonio restava solo la speranza, la preghiera. Lo stesso per i parenti tutti, per gli amici del circolo che sosteneva con le sue generose elargizioni, per gli amici della villetta che dave le spalle al mare di Vaccarella, che lui stesso, imprenditore edile, aveva cominciato a costruire, e dove lo si vedeva sempre più spesso, per trascorrere le sue giornate in compagnia…
Nessuno si aspettava questo ulteriore, grave lutto che colpisce la nostra città. Il COVID sta mostrando i suoi tentacoli, come una piovra, e non si arrende nemmeno davanti ad un uomo buono e generoso, marito affettuoso, padre esemplare, nonno inarrivabile. Eppure si continua a scherzare, sottovalutando i rischi, a non osservare le minime precauzioni, a non credere che possa sconvolgere, in pochi attimi, la vita di una famiglia, di una comunità, di una città! Arriva inatteso, approfitta delle disattenzioni, colpisce a tradimento, e non se ne va! Non sono le difese quelle che mancano, quelle che costringono a separarci da una persona cara: a mancare sono i contatti che ognuno vorrebbe tenere. A mancare sono quelle carezze che si vorrebbero dare all’ammalato, quelle visite che sono vietate da rigidi protocolli, quelle mani che non si possono stringere, quelle vite che sfuggono via… senza una parola, un conforto, un saluto… un bacio d’addio.
Tornerà nella sua città, Gianni OLIVA. La Chiesa di Santa Maria Maggiore, vicina al suo circolo, vicina alla villetta con quei sedili, lo accoglierà domani, martedì 5 gennaio, alle 15.30, per l’ultimo saluto. Lo aspetteranno in tanti, anche se è stata decretata la ZONA ROSSA su tutto il territorio nazionale. Anche se da lontano, osservando il distanziamento, terrorizzati da un virus che non è stato debellato, i suoi amici saranno, muti, a vederlo passare per l’ultima volta. Un fiore, una lacrima, un ricordo… tanti ricordi lo accompagneranno. Ma soprattutto l’amore dei suoi cari, della sua gente, di quel rione che paga un altro prezzo altissimo. Di una città che dice addio ad uno dei suoi figli che hanno contribuito, con il loro lavoro, a renderla grande!
Addio Gianni… abbraccia per noi i tuoi fratelli, e gli altri che incontrerai e ti aspettano!
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