QUESTO IL TITOLO DELLA LETTERA CHE PAOLO, SENZA PERDERE TEMPO, CI INVIA. UN TITOLO FORTE, PROVOCATORIO. IL TUTTO NASCE DAL TAGLIO DEGLI ALBERI, IN CENTRO COME IN PERIFERIA, CHE PASSA INOSSERVATO E FA NASCERE IN MOLTI (MA IN POCHI TROVANO IL CORAGGIO DI PARLARE…) IL SOSPETTO CHE DIETRO SI CELINO INTERESSI ECONOMICI A VANTAGGIO DI POCHI APPROFITTATORI! ECCO IL COMMENTO DI PAOLO, CHE VIENE PORTATO A CONOSCENZA DEI LETTORI DI QUESTO GIORNALE…
Cara Redazione, leggere di queste notizie, non è mai troppo edificante. Qualche domandina potremmo farcela? Gli alberi, visto che ricadevano sul territorio comunale, e non privato, dovrebbero trovare dei difensori nell’amministrazione pubblica. Ma abbiamo persone che sappiano che cosa debbono fare e, soprattutto esiste la volontà politica di farlo? Abbiamo pochi giorni per capire cosa tra le due, incapacità o volontà, prenderà il sopravvento. Io una mia idea me la sono fatta e azzarderei la seconda. Che ci sia in fase di sviluppo una crescita di capannoni industriali o commerciali e quindi, l’abbattimento degli alberi è il piccolo grande passo verso la speculazione? Certo che Milazzo è una città strana, stranissima per certi versi. Tutti si lamentano dei disservizi, delle carenze e dei problemi che il vivere quotidiano ci “regala”; ma quando succedono queste porcherie, nessuno, se non quattro poveri fessi che hanno a cuore la loro città, il loro territorio, si solleva alzando un pochino la voce, e facendo notare che, a norma di legge, non si può. Non lamentarsi mai della proliferazione del malaffare e di certe attività fuorilegge, se poi, non poni un freno, immediatamente, ribadisco immediatamente, con esempi eclatanti all’imperversare di certi comportamenti. Nessuno si rende conto che, passo dopo passo, ci stiamo sempre più rendendo schiavi di questa visione anarchica della società? Il più forte, il più prepotente, anche in conclamato spregio di leggi, nazionali, regionali, provinciali e comunali, fa come caspita gli pare (volevo utilizzare un altro termine, ma mi ritengo una persona educata e certi termini li evito), e tutti gli altri? Zitti. Non sia mai, possa essere utile un domani. Non sia mai schiacciamo il piedino di porco di qualche potente che ha delle mire specifiche….insomma in italiano si chiama omertà, in milazzese non saprei. Avere il coraggio delle proprie scelte e delle proprie idee, in un territorio trattato come una puttana di ultimo grado (scusate per la parolaccia, ma non ho resistito), alla fine ci rende tutti “complici”, nel silenzio assordante che certi piccoli o grandi atteggiamenti, ci “regalano”. Milazzo, e lo ripeto ormai da anni, è molto di più; il suo territorio non è il nostro che lo calpestiamo se non muori prima di cancro o altre malattie regalateci dalla malasorte o dalla mala industria, per diversi decenni, è di chi verrà sempre dopo. Ma questo, ingordi come siamo, non possiamo permettercelo. L’orgoglio siciliota di essere il più furbo, il più scaltro, spesso prende il sopravvento; e ci fottiamo con le nostre stesse mani, arrivando a questi livelli ed a queste sorprese. Siamo un territorio di vivaismo, perché non chiedere a qualche vivaista di piantare degli alberi e quell’angolo sponsorizzarlo per un decennio? Magari se esistessero piante anti furbi o criminali, sarebbe perfetto, ma la natura per quanto evoluta ed intelligente, non sempre può rispondere adeguatamente a comportamenti tanto abbietti. Guardiamo oltre e chiediamo la soluzione di questo “incidente” a qualche vivaista. Sperando sempre che, la mano malata di qualcuno, non incida negativamente anche questa volta. Ringrazio come sempre la Redazione per l’ospitalità e saluto caldamente quei milazzesi che hanno le palle di denunciare questa deriva sociale che ci sta annegando nel liquame giorno dopo giorno. Saluti