UNA FOTO CHE UN LETTORE HA FATTO PERVENIRE A TERMINAL CON UN COMMENTO…
Ore 12.30, via Crispi, all’inizio del Lungomare. E’ domenica, e la giornata è ideale per portare in giro i bambini in maschera e farli divertire in questa città che offre ben poco per Carnevale, e fotografarli. Ma non tutte le foto vengono scattate alle mascherine. Una in particolare ci mette in corsa per vincere noi la MASCHERINA D’ORO, proprio quella che ci dovrebbero assegnare per la vergogna, perchè non facciamo nulla per TENERE PULITA MILAZZO! E’ un bel biglietto da visita, non c’è che dire! I cassonetti stracolmi si notano non appena gli operatori ecologici si fermano. E proprio oggi, domenica non hanno lavorato. Nonostante ciò, ognuno di noi preferisce disfarsi di un sacchetto di rifiuti che si potrebbe benissimo tenere in balcone, per 24 ore. A meno che non si tratti di sacchi neri, per i quali gli spazi interni ai pubblici esercizi sono inesistenti! E allora la spazzatura si preferisce metterla in mostra, poco importa se nel corso della giornata a Milazzo verranno a passeggiare migliaia di residenti dei comuni vicini! Volendo prendere per buona una giustificazione, ossia quella che non si era al corrente della mancata raccolta, non è bello vedere cartoni, cassette di plastica, sacchi neri dei bar e dei pubblici esercizi che contengono certamente plastica, vetri e lattine di alluminio, ossia tutti rifiuti da differenziare. Perchè la differenziata in questa città è un optional, e fra quel 4% che la fa non ci sono certamente coloro che si sono sbarazzati di cassette, cartoni e tutto ciò che costituisce un peso eccessivo, portato in discarica! Mentre in qualche comune vicino si tiene il referendum per dire NO ALL’INCENERITORE, penso proprio che una vittoria del NO sarebbe vanificata da un popolo che non si attiene alle normative, e obbligherebbe il governo ad individuare proprio qui un inceneritore! Dove verrebbe smaltita tutta quella spazzatura da differenziare e da recuperare per altri fini, per rientrare nei parametri previsti dalle normative? Proprio in un inceneritore! Se dovesse essere portata in discarica, sarebbe opportuno farla pagare a chi la produce; invece si trova più facile addebitarla, come se fossero stati loro i produttori, a quei cittadini che hanno avuto la sgradita sorpresa di ricevere bollette con importi stratosferici! Chiedo forse troppo se invito a pesarla, prima di depositarla nei cassonetti: non siamo certo nei paesi nordici. Chiedo l’impossibile se invoco l’osservanza delle norme fissate dallo Stato, e pesanti multe da parte di chi deve fare rispettare la legge! Almeno non qui a Milazzo!
Credo, purtroppo, che alla fine meritiamo quel che abbiamo. Noto nei milazzesi una tale assenza o mancanza di rabbia sociale vera e normale, da far passare la città per apatica.
Probabilmente il milazzese moderno doc è questo, senza interessi, senza storia e senza futuro, quindi vive, anzi sopravvive per le minchiate moderne (cellulari, l’auto nuova, le scarpe da 200 euro, la serata a Messina a bere e ballare con gli amici), fottendosene bellamente della sua città. Son sicuro, anzi certo, che non tutti si rispecchiano in questa fotografia, io per primo, ma il concetto del proprio orticello pulito, mentre fuori dalla porta di casa, il mondo affonda, si.
Ci vogliamo offendere e nascondere dietro ad un dito?
I commercianti, che stanno soffrendo come tutti la crisi, sono i primi che seppelliscono i cassonetti fuori orario di spazzatura che andrebbe gettata altrimenti. Le auto che circolano, per imbottigliarsi in serpentoni che non portano da nessunissima parte, sono la tradizione. Milazzo, soprattutto nei fine settimana, ha la sua tradizione della fila automobilistica. Ci son cresciute generazioni in questo modo, e oggi è anche peggio, perché la cultura ambientale e dei danni conseguenti è, anzi dovrebbe, essere maggiore. Ma al milazzese doc non devi infastidirlo con queste cose, non ha tempo per pensare ed incazzarsi per le cose serie, altrimenti gli rovini la serata. Che fine hanno fatto i valori e le cose importanti?
Conosco moltissimi ragazzi che hanno più cuore e coraggio di me, ma ne conosco talmente tanti che dell’indifferenza e del pressapochismo hanno fatto una religione, che i primi si perdono. Nemmeno l’amministrazione comunale ci aiuta, forse perché colpita dalla coscienza di essere incapace a gestire un comune, o forse perché pensa che, anche loro, l’orticello di casa è importante più di tutto. Aspettiamo serenamente soluzioni intelligenti e serie, la differenziata ad esempio, e una rivalutazione del trasporto pubblico. In attesa di questo, resistiamo e ribelliamoci, volendolo si può fare sempre qualcosa.