LA PRIMA DI UNA LUNGA SERIE… CI SARANNO ANCHE LE RISPOSTE…
Una volta, quando si era lontani, non tutti tenevano i contatti con il telefono. Erano in pochi fortunati a possederlo, e anche i costi erano proibitivi. Per dare o ricevere notizie ci si affidava dunque alle lettere, anche se i tempi impiegati dalla missiva erano biblici. Per cui chi scriveva cercava di non omettere nessuna notizia, abbondando a volte di particolari e informando per filo e per segno, come se si volesse fare rivivere nel destinatario i quadretti familiari e suscitarne l’interesse. Come nella lettera che abbiamo scelto per voi, e alla quale ci siamo sforzati di dare una “forma”…
Caro figlio, ti scrivo queste poche righe perché tu sappia che ti ho scritto. Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi, fammelo sapere, così te la rimanderò. Scrivo lentamente perché tu non sei voluto andare a scuola, e leggi piano piano. Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto solo due volte: la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro. Tuo fratello Gianni ha comprato una macchina, ma il primo giorno ha fatto una grossa sciocchezza: è sceso e ha chiuso di scatto la portiera, lasciando dentro le chiavi. Allora è dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo, in modo che anche noi siamo potuti uscire dall’auto. Il cane che ti aveva regalato la nonna ormai è cresciuto, ed è tanto intelligente che se lo vedi non ti sembra vero. Qualche tempo fa tuo padre ha sentito dire che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione. Allora abbiamo deciso di traslocare un po’ più lontano, in una nuova casa. Qui c’è posto per tutti, ma la gallina l’abbiamo lasciata in campagna perché non la vogliono. A proposito di gallina, se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente. Tempo fa mi avevi chiesto la giacca: tuo zio Piero mi ha detto che spedirtela coi bottoni sarebbe stato molto caro (forse per via del peso dei bottoni). Allora li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna. Ciao, la tua mamma che ti vuole tanto bene.
P.S.: volevo metterti anche un po’ di soldi, ma avevo già chiuso la busta.