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ECCO LA RISPOSTA DEL FIGLIO ALLA MAMMA IN PENSIERO!

QUASI UN BOTTA E RISPOSTA! E POI DICONO CHE LE POSTE NON FUNZIONANO!

lettera-novembre-elettoriIn molti attendevano di conoscere la risposta del figlio lontano alla madre affettuosa, pubblicata solo ieri. Ebbene, poiché lo avevamo già anticipato, eccovi accontentati. E non dite che la posta arriva in ritardo…  E non perdete la successiva lettera della mamma!

Mammina mia odorata, ho ricevuto la lettera e sono felice. Lo so che non avete figli che si chiamano felice, ma sono sempre io, Nicola, quindi la mia risposta non la buttate! Qui il lavoro va bene, dalla scorsa settimana lavoro per fare una casa popolare. Io ho preso una stanza al secondo piano, ma non nella casa popolare che devo fare, ma in una già costruita. Con me ci sono altri che non conosco, sono pure loro giovani del meridione e vengono dalla campagna. Nella casa abbiamo il gabinetto, e non dobbiamo più andare in campagna. Meglio, così non usciamo con il freddo, perché ci congeliamo. Però ogni volta che buttiamo l’acqua abbiamo paura che tutto può arrivare a quelli di sotto. Ma la padrona di casa ci ha fatto sapere che per ora sotto non abita nessuno. Chissà cosa troverà quando affitterà la casa. Ma non l’ho fatta tutta io, anche gli altri. Possibile che se la prendono solo con me. Quasi quasi cambio casa… Sono contento che il cane è cresciuto, ne ero sicuro. Voi pensate che lui mi conosce quando ritorno? Boh, speriamo, sennò come faccio a farmi capire. Qua parliamo un’altra lingua. Forse non mi capite nemmeno voi. Dovete dire a Gianni che la macchina si può aprire anche da dentro, perché quando l’ho detto qui si sono messi a ridere. Certo, loro fanno i bravi, chissà quante volte sono rimasti chiusi dentro. Mi chiamano “terùn”, ma non riesco a capire perché. Pensavo che fosse un soprannome, ma ci chiamano tutti così. Non hanno idea che da noi i soprannomi sono più numerosi: se comincio io li stordisco… Ora finisco perché domani mi devo alzare presto, e qui già dormono. Cari saluti a tutti, anche agli altri.

PS: Cara mamma, lo sapete? Con la giacca faccio un figurone, meno male che l’avete spedita senza bottoni. La sartina che li ha riattaccati non so come si chiama, ma mi piace. Non mi dite che non è cosa per me se ancora non la conoscete. La prossima lettera vi saprò dire. E poi, peggio per voi. Visto cosa succede per risparmiare? Se la mandavate con i bottoni, magari non la conoscevo. Forse era destino.

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