Basta una semplice immagine della GROTTA POLIFEMO per mettere in moto la fantasia. Ma c’è sempre la solita domanda, alla quale per migliaia di volte è stata data risposta: NON E’ DEL COMUNE! L’avvocato ALFREDO ZAPPIA, con la sua esauriente risposta su facebook, una volta per tutte vuole mettere ordine. Ci riuscirà?
“Grotta Polifemo: ci fu chi tentò, anni 90, di riaprirla per portarla ai fasti di un tempo. Un noto imprenditore locale, per ragioni di riservatezza non divulgo il cognome, si affidò al mio studio professionale per la redazione dei contratti di locazione d’affitto e ciò dopo che si venne ad individuare, dopo decenni di contenzioso, il legittimo proprietario.
Infatti la grotta veniva rivendicata dal Ministero della difesa in quanto rifugio antiaereo durante il secondo conflitto mondiale, dal Ministero dei Beni culturali in quanto bene rientrante in questa categoria ed ovviamente i veri proprietari. Purtroppo le pastoie burocratiche erano di gran lunga aumentate rispetto ad un tempo; si pensi che dalla Regione Siciliana, addirittura, veniva richiesto un parere vincolante da parte dell’Ente Minerario Siciliano in quanto la Grotta, in un lontano passato, era una cava di estrazione, quindi soggetta a precise autorizzazioni e vincoli, senza sottacere i pareri di altri assessorati quali quello dei Beni Culturali, Demanio, Ministero della Difesa, Comune e tanti altri che non ricordo. Senza dimenticare che ci venne riferito, in modo indiretto, che i progetti ed elaborati vari, ovviamente riconducibili alla Grotta, erano frutto di precisi studi professionali, diversamente avremmo perduto solo del tempo.
Da qui si abbandonò tutto dopo 2 anni e più di pagamenti per canoni di locazione a vuoto.
Mi sembra opportuno, dopo 35 anni, che i miei concittadini sappiano come andarono le cose”.
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