di E. P.
Al di là del toto candidature le prossime elezioni europee rivestono un’importanza particolare. Il prossimo 9 giugno eleggeremo un nuovo Parlamento europeo ma, al di là dei giochini nazionali e delle esposizioni mediatiche, per chi votare?
Iniziamo col mettere i puntini sulle “i”: sarebbe un errore ritenere che il progetto europeo ci voglia portare ad un’Europa federale. A ben vedere non si tratta di federalismo perché in una federazione gli Stati federati e lo Stato federale hanno competenze ben definite. Si tratta invece, cosa molto più grave, di un progetto di Stato soprannazionale.
L’Unione europea non vuole limiti all’estensione delle sue competenze e, trattato dopo trattato, ha praticamente assorbito, impadronendosene, tutte le competenze che erano dominio degli Stati sovrani.
Del resto, la giurisprudenza della Corte di giustizia ha confermato che ormai ogni Stato ha abbandonato definitivamente i propri diritti sovrani.
Non sbagliamoci: l’UE intende sostituirsi allo Stato centrale e costringerlo al rango di provincia dell’Impero Ue e più questo Impero si rafforza più la democrazia reale balbetta perché il luogo di presa di decisioni si allontana dai cittadini. L‘Ue non sarà mai uno Stato con maggiori poteri, ma uno Stato senza poteri.
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