di E.P.
Cominciano le grandi manovre elettorali e osserviamo l’attualità che si dipana ai nostri occhi.
La credevamo dimenticata e avremmo voluto volentieri dimenticarla questa era di grandi borghesi di sinistra generosi ed impegnati, di questi rappresentanti di un popolo sempre osservato da lontano e guardato dall’alto.
Di tutti questi nuovi Pinocchio, sempre pronti a pubblicizzare le loro azioni soprattutto dagli schermi delle televisioni amiche e sempre disposti ad inventare gesta epiche che neanche sapevano esistessero e di cui si erano autoproclamati eroi. L’avevamo creduta passata questa epoca bieca di un’ipocrisia che, lungi dal servire, aveva permesso che molti invece se ne servissero e che, nell’impossibilità del poter dimostrare, aveva lasciato che questi novelli Tartufo invece si mostrassero più che potevano appena una telecamera passava nei dintorni.
Ecco che questa stirpe di eroi improvvisamente ritorna e risorge dal limbo di uno spazio-tempo che avevamo creduto improvvidamente però, avere affidato al trapassato remoto, appena dischiuso.
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