di E. P.
Ci siamo.…Come succede troppo puntualmente ormai, ogni 5 anni ci chiamano a votare per il rinnovo del Parlamento europeo con tutto il rataplan con cui fanno accompagnare la bontà dell’operazione.
Noi – per carità, non perché siamo maghi ma perché abbiamo tratto l’insegnamento da quanto avviene oggi – costretti a scegliere, avremmo preferito ancora un‘Assemblea europea formata da delegati e non, come avviene dal 1979, da deputati eletti a suffragio universale diretto.
Allora i delegati avevano almeno la passione per l’Europa, dal 1979 la passione si è trasformata in interesse particolare.
Vengono a Bruxelles, intascano i soldi, tanti soldi, con la scusa di difendere gli interessi dell’Italia, ma gli interessi che difendono sono solo quelli del loro portafogli .
I sicilianisti poi sono senza speranza. Anche l’idea di una partecipazione “decubertiana” non ci può convincere. Presentare un eroe di turno: ma, pensando con tutto il rispetto che dovrebbero votarlo i siciliani, siamo sicuri che se non ha a disposizione i soldoni per i voti, se non è in grado di farsi invitare sugli schermi delle televisioni o sulle pagine dei giornali …romani (capisci a me) i siciliani che dovrebbero supportarlo poi invece lo snobbano: loro votano solo quelli che escono in tivù e sui giornali e così dividendo quella “gloria” , si sentono anche loro famosi.
Poi, con tanti indipendentisti – pure Musumeci e De Luca lo sono – l’inflazione è grande e veramente non arriviamo a pensare che i siciliani voterebbero un patriota
La decisione della Consulta che ha confermato lo sbarramento del 4% ci ha fatto sgranare gli occhi: quale regione – perché l’elezione avviene su base circoscrizionale – verrebbe ad essere penalizzata da questo sbarramento? Ma naturalmente la nostra Sicilia. Con tutti gli individualismi, le invidie, le parcellizzazioni presenti, anche se riuscissimo, noi siciliani, a metterci d’accordo per presentare un’unica lista di candidati, lo sbarramento ci vieterebbe in ogni caso una rappresentanza autonoma da Roma veramente siciliana e indipendentista.
Che vuol dire? Vuol dire che se ci fosse questo partito unico, se i siciliani si fossero decisi a votare questi candidati del territorio (tanti, troppi se) anche se raccogliessimo tanti voti… diciamo 1 / 1,5 milioni di voti solo in Sicilia, col problema del 4% su base nazionale non potremmo mai raggiungere il quorum ed avere dei rappresentanti .
Quindi la decisione della Consulta avrebbe dovuto farci capire che siamo noi siciliani i soli ad essere penalizzati perché sarebbe difficile raccogliere voti in Piemonte o in Umbria ad esempio per un partito siciliano mentre un partito tradizionale può sommare i voti nelle varie circoscrizioni, ed avere – oltre l’insulto, la burla – i suoi eletti anche in Sicilia, gente che dovrebbe rappresentare le esigenze di un territorio che verosimilmente nella migliore delle ipotesi non conosce (ricordate Marsala dove fu eletta la Fascina?) peggio non ama. In conclusione voterete ma eleggerete un “nordista”
(continua)…
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