NON E’ RESA NOTA LA LOCALITA’. IL RACCONTO DELLA VITTIMA. I PRIMI SOSPETTI SU UN COMPONENTE DELL’OPPOSIZIONE…
La cronaca nera degli ultimi mesi non è stata piena di notizie riguardanti gli stupratori. Una volta acciuffati (perché adesso è possibile, le tracce organiche che lasciano permettono senza alcun dubbio di identificare i responsabili) vengono schiaffati in galera, sempre che non vengano scarcerati prima del processo da cavilli giuridici o da comportamenti irreprensibili. Ma le discussioni che si accendono trovano sempre qualcuno pronto a giustificare le loro azioni. Fra giornalisti progressisti, psicologi, sociologi e opinionisti, si tirano in ballo società, famiglia, infanzia difficile, delusioni amorose, voglie represse e una marea di minchiate che sconcertano chi certe giustificazioni non le ammette, e vorrebbe il giustizialismo spicciolo, la legge del taglione (una volta, in tempi molto lontani, applicata nelle carceri), secondo cui per il colpevole è richiesta la castrazione chimica, che non gli permetterebbe più atti sessuali o comportamenti disdicevoli. Detto questo, riteniamo giusto riportare una notizia di cronaca nera legata alla … politica. Infatti, stando a quanto riferito da fonti che preferiscono non essere citate, e in attesa dello svolgimento delle indagini che dovrebbero (condizionale d’obbligo, ma le possibilità sono alte, visto che la vittima ha idee ben chiare in proposito…) individuare il responsabile, siamo in grado di fornire addirittura il racconto della protagonista che ha dovuto assistere, IMPASSIBILE ED INCREDULA, al ripetersi degli atti osceni perpetrati a suo danno. La donna, che riveste il ruolo di consigliera provinciale in una città che non siamo in grado di indicare, dà il suo appoggio alla maggioranza, ed è molto attiva per la sua vita politica, ha riferito al nostro informatore che “…ogni sera, rientrando a casa, vedeva un tizio che davanti a lei si masturbava. Sempre lo stesso tizio si ripresentava, puntuale, il mattino, quando lei stessa usciva di casa.” Dopo qualche giorno, sconcertata, pensò di denunciare il fatto agli organi di Polizia. Venne ricevuta dal sottufficiale che la prese a verbale. Per sommi capi siamo in grado di riferire anche sul contenuto dell’interrogatorio, ben sapendo che gli atti non possono essere resi pubblici. Ma la donna vuole così, quindi è giusto che da parte nostra (unico giornale che accetta di pubblicare l’esclusiva) siano diffusi: “Sa, sulle prime non ci ho fatto caso, ne succedono tante di cose strane. Ma dopo una settimana, mattina e sera, mattina e sera… no! Allora ho detto basta! E’ una vera vergogna! Lei mi capisce, è troppo”. L’informatore riferisce ancora che il sottufficiale ha promesso un appostamento, ma gli è venuto spontaneo chiedere. “Signora, lei ha qualche elemento per risalire all’autore dei gesti, non so, qualche sospetto?”.
“Sospetti? Certezze! E’ uno dell’opposizione, non certo del mio partito!”
“Ma allora siamo a cavallo! Però, mi permetta, come fa ad asserirlo con certezza?”
“Ma lei scherza? Lei pensa che nel nostro partito ci siano persone che facciano queste cose?… ”
Il sottufficiale l’interruppe imbarazzato “Mi scusi, signora, non mi fraintenda, mi rendo conto… ma accusare sui due piedi l’opposizione…”
“Mi faccia finire…. Se fosse stato del mio partito, altro che atti osceni: me l’avrebbe messa subito in culo! …”.
Più chiaro di così… Il cerchio si restringe…