UN IMMEDIATO RISCONTRO AI DUE ARTICOLI DI DOMENICA IN CUI SI DENUNCIAVA LA PRESENZA DI LASTRE DI ETERNIT…
Il maggior possessore di ETERNIT a Milazzo? Probabilmente il Comune, che, nella sua qualità di proprietario dei Molini Lo Presti, vanterebbe un titolo che nessuno invidia! Centinaia e centinaia di metri quadrati di copertura, visibilissimi dal’alto, senza bisogno di accedere sulle terrazze di palazzi vicini, ma solo navigando su internet, attraverso GOOGLE MAPS, a Milazzo, ingrandendo tranquillamente l’immagine e, se volete, calcolando anche la superficie! Trovo molto divertente il fatto che su TERMINAL ci sia stato chi ha denunciato la presenza di qualche lastra di eternit buttata in un terreno privato sulla Panoramica, e di un altro che vorrebbe indicare all’assessore i posti dove individuarlo. Ma per fare cosa? Per chiedere la bonifica? E tutto quello che il Comune detiene, in un immobile di sua proprietà che vorrebbe vendere, cosa fa? Lo regala a chi avrebbe intenzione di acquistare i Molini Lo Presti? Magari scaricando sul fortunato acquirente gli oneri per lo smaltimento? E che sconto farebbe, visto che il privato, neo proprietario dell’immobile di via dei Mille, solo per il recupero di centinaia e centinaia di metri quadrati dovrebbe pagare dei costi esorbitanti? Scommetterei che dopo pochi giorni giungerebbero i controllori dell’ARPA che intimerebbero lo smaltimento immediato, per non danneggiare la salute pubblica! A meno che, nell’ottica di ristrutturazione del vecchio mulino, ammesso che sia possibile realizzare qualcosa, non sia prevista la demolizione dello stabile… e fra tonnellate di ferro, cemento, mattoni e macchinari nessuno si accorgerebbe che è stato mescolato anche qualche innocente tonnellata di eternit… O si tratta solo di esagerazioni che sto affidando al giornale più trasgressivo che c’è in zona, che non avrà timore di pubblicare? Ringrazio per l’attenzione, e saluto…
Leggo con amarezza che la mia idea di ieri, di scarrozzare per le vie cittadine l’assessore al territorio, è stata velocemente superata da una emergenza ulteriore. Della “discarica di eternit” all’interno dei Molini Lo Presti ne ero a conoscenza. Non sapevo di che portata fosse il problema, ma vista la “forza” dell’intervento direi che si tratta di diverse decine di lastre il che è un guaio. Guaio per noi che, ignari, giriamo per le vie di una città allo sbando, anche sanitario (non basta l’agglomerato industriale fronte mare, e lo smog del traffico portuale e cittadino a quanto pare), ma anche di fronte all’ignavia (vorrei che chi si sentisse tirato in causa si leggesse il significato), di chi dovrebbe intervenire e non lo fa, colpevolmente. Parlo dell’amministrazione, e della sua giunta; aggiungerei anche l’opposizione che, a parte rarissimi casi, si occupa ad alta voce dello scibile umano e di problemi relativi. L’importante è non disturbare il navigatore e dare l’impressione che tutto sia vivo e che le cose negative vengono combattute. Invece, nulla!
Probabilmente quel deposito è la fotografia che meglio rispecchia la nostra realtà. Un problema grosso, quanto un palazzo, che non viene affrontato e che si spera possa risolvere qualcun altro. Mi rendo conto che andare a scavare dentro i Molini Lo Presti comporterebbe una voce di spesa non indifferente, ma se non lo si affronta e subito, diventerà una catastrofe. Con le piogge che arrivano senza più seguire le stagioni e violente come acquazzoni tropicali, quanto si pensa di preservare il mare da questo veleno? Materiale che si sfibra e diventa volatile. Che con le piogge finisce negli scarichi e quindi in mare. Il resto basterebbe solo immaginarselo. Non ho voluto affrontare il problema di chi frequenta quei luoghi e che respira una cambiale con la morte. Il tutto per cosa? Per non essere in grado di affrontare o voler affrontare il problema? Ma se il nodo della questione è questo, non vi mettete in gioco per amministrare una città. Credo che la grandezza di un uomo, di una persona, sia quello principalmente, di sapersi misurare con se stesso e trarne le conseguenze. Non basta la “volontà” a colmare le lacune e le carenze (stavo per dire incapacità, ma rischio sempre di urtare la suscettibilità di chi sente tirato in causa); e ammetterlo sarebbe già un primo passo.
Adesso vediamo se, tra le forze politiche (magari l’opposizione), qualcuno si arma di coraggio e denuncia questo pericolo bomba ambientale per il territorio. Son disposto a dargli il mio voto se risolve il problema. Non è voto di scambio, è solo riconoscenza di un coraggio ed una capacità che fatico, sino ad ora, a trovare tra i nostri rappresentanti. In attesa del prossimo scoop ambientale, a presto.