di C. M.
Alle soglie delle elezioni europee siamo alle solite. Liste con bizzarre alleanze di sigle nate per l’occasione, che si dissolveranno come neve al sole appena registreranno l’ennesimo fallimento elettorale. Nomi riciclati che non si sentivano nominare dalle precedenti elezioni politiche, che sembrano rianimarsi solo al miraggio di vitalizi improbabili. Antieuropeisti che vogliono distruggere l’UE entrando stipendiati nelle sale dei bottoni. Liti interminabili, insulti, sfottò, parodie, sputtanamenti. L’area del cosiddetto dissenso, sotto elezioni, offre di sé uno spettacolo desolante a cui non ci abitueremo mai.
Cambiate voi stessi.
Se ci riuscite, forse poi potrete tentare di cambiare il mondo.
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