Anni fa ero il terrore di ALESSIA, che come le sue coetanee girava in motorino senza casco. A nulla valevano le raccomandazioni poichè la voglia di trasgredire era più forte di quella di rispettare le regole. E Alessia era disposta a pagare, anche con un mese senza motorino, quella esuberanza di adolescente, un po’ ribelle e contraria agli schemi. Ma non era la sola: come lei, a Milazzo – ma penso anche in tantissime altre città – i ragazzi della sua generazione: voglia di disobbedire, solo per un capriccio, una presa di posizione. Che nei miei confronti era una sfida. Quanti anni aveva allora Alessia? Era una ragazza, più piccola di quattro anni del fratello Francesco, e viveva in una famiglia che l’amava, così come lei amava i suoi genitori: papà Nicola, mamma Silvana… Una famiglia come tante altre: onesta, laboriosa, premurosa, serena… Una famiglia unita con tante ricorrenze da festeggiare: onomastici, compleanni, e poi il Natale, la Pasqua, e le altre date importanti… C’era anche la Festa della Mamma e del Papà, e guai a non mostrare nei confronti di quei genitori che la perdonavano per le sue trasgressioni quel sentimento che loro stessi avevano per i figli.
Fin quando non arrivò qualcosa che turbò la serenità e fece comprendere ad Alessia che era diventata grande, in una volta! La sua mamma aveva bisogno anche di lei, di tutte le sue forze, di tutta la sua volontà. Ed Alessia non esitò un solo istante a dedicare se stessa a quella donna che l’aveva messa al mondo e che giorno dopo giorno capiva che non ce l’avrebbe fatta.
Silvana Vento, moglie felicissima ed innamorata del suo Nicola Caliri; Silvana Vento, mamma di Alessia e di Francesco, si spense il 21 maggio 2003. Poco meno di due settimane prima Alessia aveva donato alla sua mamma, per la sua festa, il suo ultimo regalo, ma non si era staccata da lei e per i giorni che le rimanevano l’aveva ricoperta di affettuosità e di baci.
Alessia era rimasta l’unica donna in quella casa, improvvisamente più vuota. Ma doveva farsi forte, e dare forza a Francesco, il figlio maggiore, senza la sua mamma; a Nicola, il papà, rimasto improvvisamente solo, sconfortato, rassegnato. Decisa a superare quel brutto momento, Alessia diede prova di tenacia, reagendo alle avversità e aiutando anche papà a ripartire, con coraggio. Poi, dopo qualche anno, arrivò Daniele a riempire le giornate di Nicola Caliri, che aveva trovato vigore ed entusiasmo e non poteva deludere la sua figliola che, diventata mamma, lo aveva reso nonno di un bellissimo bambino, con il quale proprio quel nonno aveva stabilito un’intesa impensabile. Dopo Daniele, è la volta di Nicola Caliri junior, figlio di Francesco, ed infine di Francesca Caliri, la femminuccia più piccola, per riempire le giornate di quel nonno che si integrava perfettamente con i suoi nipotini ritovando la voglia di vivere.
Poi, un triste giorno di ottobre, in quel terribile 2020 che ha portato via tanti affetti e tante persone care, Nicola era dovuto andare via… La sua Silvana lo aspettava, e non poteva mancare a quell’appuntamento. E’ volato via Nicola Caliri, che non ha potuto festeggiare, nello stesso giorno, il compleanno di Daniele e la festa del papà…
Sapeva che non lo avrebbero dimenticato, che la sua Alessia avrebbe capito, che anche Francesco si sarebbe fatto forza. Quella ragazzina esuberante e senza casco oggi è cresciuta, e nel suo cuore conserva intatti i ricordi dei suoi genitori. Sentimenti sinceri di amore e di affetto, di un bene profondo che non finirà mai e che porta oggi Alessia, in questa ennesima festa della Mamma senza la sua mamma, a voler dedicare a lei un pensiero, una frase, una letterina… come quando era bambina…
“Cosa pensi di scrivere?“, le ho chiesto quando mi ha affidato l’incarico di fare arrivare il suo pensiero alla sua mamma lontana… “Niente di particolare, fai tu…” lasciando a me il compito di scrivere scavando nei miei ricordi e di fare rivivere SILVANA VENTO, una mamma come milioni di altre mamme, ma straodinariamente viva lassù, con il suo NICOLA, a vegliare su quella ragazzina diventata mamma, e che dal suo Daniele riceverà nel giorno della sua festa un fiore, quello dell’amore che non conosce barriere, che non ha confini, che supera ogni limite… Quel regalo di Daniele è segno di una tradizione, di una continuità. Ed il pensiero con il quale tu hai voluto che io ricordassi per te questo giorno è il regalo più bello che hai potuto fare tu alla tua mamma, cara Alessia. Non so se io ci sono riuscito, scrivendo questa pagina; ma tu sicuramente sì, dandomi la possibilità di ricordare SILVANA VENTO.
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