Vedere le foto scattate quella sera e scoprire che tu quei “ragazzi” li conosci. Vederli tutti i giorni rappresenta la normalità. In una città come Milazzo vivere la normalità significa anche mantenere i rapporti di amicizia, parlare di politica, di sport, di lavoro, di musica… del più e del meno! E così, un giorno dopo l’altro, passano anche le settimane, i mesi, gli anni… e accorgersi che da quel giorno è passato tanto tempo, e anche se si risponde, a chi ti chiede “Come stai?” o “Che si dice?“, “Al solito… tutto bene!“.
Ma cosa rappresenta quell’ “al solito” in cui troppo spesso ci si rifugia? Solo una risposta scontata, che si dà per non prendere argomenti che porterebbero lontano e rivelerebbero in effetti che tante cose sono cambiate… e trasformarsi in un fiume in piena e ripartire da lontano, raccontando ansie, preoccupazioni, problemi, che solo chi ti conosce ed è cresciuto con te può comprendere.
Ecco, io penso che proprio questo sia accaduto quando quei ragazzi, vicini – ahinoi – ai settant’anni, hanno deciso di rivedersi attorno ad un lungo tavolo apparecchiato alla Riva Smeralda per festeggiare un evento da ricordare e immortalare: i cinquant’anni del diploma di maturità!
Quei ragazzi della 5^ A dell’Ist. Tecnico Commerciale “Leonardo da Vinci” hanno aggiornato i loro “Dove eravamo rimasti?“, partendo non da quel lontano esame di stato con tutte le materia, da quella scuola con le bocciature, con le riparazioni a settembre, con il suono della campana del primo giorno di scuola che iniziava il 1° ottobre.
Ma prima hanno voluto rientrare in quella che fu la loro classe, grazie alla concessione dell’attuale Dirigente della scuola, la professoressa Stefania Scolaro.
Qui hanno voluto sedersi ai loro posti, guardando con profondo dolore i banche vuoti di compagni partiti purtroppo per sempre. Poi, un’emozione indescrivibile, vissuta quando l’insegnante di francese, collegata sul video, ha fatto l’appello al quale hanno risposto PRESENTE AMATO… CAPONE… CAVALLARO… CIRINO… DI NARDO… FALLETTA… GIULIANO… GUERRIERA… ITALIANO… PARISI… PINO Mattia…
Era il 1974: l’incontro del cinquantenario di maturità ha ricordato le loro notti insonni sui libri di scuola, terrorizzati da quell’esame che avrebbe sancito per loro la vittoria o la sconfitta, senza alcuna via di mezzo! Tutti loro giunsero indenni alla maturità… ma che fatica, ragazzi! Il “Ce l’abbiamo fatta“, la tanto sognata maturità avrebbe meritato un incontro più allargato per festeggiare il mezzo secolo.
Ma gli anni passano, e con gli anni i “Tutto a posto, tutto bene” o “Al solito, non c’è male” diventano spesso delle pietose bugie per nascondere i problemi giornalieri che un tempo, quando eravamo ragazzi, non li avvertivamo! Ma c’erano ugualmente: erano i nostri genitori a non mostrarceli e a lasciarci vivere nella nostra spensieratezza. Presi dalla voglia di conquistare il mondo, giorno dopo giorno, di vivere le avventure romantiche, di inseguire i nostri sogni, le nostre chimere… e illuderci che il mondo sarebbe cambiato, lasciandoci nella nostra benedetta incoscienza!
Vi voglio bene, ragazzi, e mi congratulo con voi. Ve lo dice uno che il 55° anniversario lo ha festeggiato qualche giorno fa, ma che ha mantenuto, come voi, quell’esuberanza di anni lontani e l’entusiasmo che difficilmente verrà meno!
Assieme all’amicizia che gli permette di stare vicino ai suoi vecchi compagni di classe… Proprio come voi…
Commenti