RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE, RIUNITOSI ALLE 16.30 DELLA GIORNATA DI IERI, 1 SETTEMBRE:
Alle ore 16.30 di oggi, mercoledì 1 settembre 2021, si è riunito, nei locali della Fondazione in via Sant’Antonio, n. 4, il CdA della Fondazione Lucifero e sono presenti i signori Dott.ssa Delfina Guidaldi, Dott. Gioacchino Puglisi, Sig. Franco Scicolone, assente giustificato il Sig. Francesco Iannucci.
I presenti prendono atto dell’inaspettata ed immotivata lettera di dimissioni del Presidente Avv. Vincenzo Ciraolo e nel ringraziarLo per la pur breve attività fin qui svolta, confermano l’impegno del Consiglio di Amministrazione nella continuità gestoniale della Fondazione e nel contempo sottolineano la massima vigilanza ed attenzione su tutte le attività in essere in capo all’Ente.
Con ciò si intende assicurare la comunità di Milazzo che le migliori energie di questo Consiglio saranno profuse per il raggiungimento dei fini statutari di questa nobile istituzione.
Milazzo, 1 settembre 2021.
Dott.ssa Delfina Guidaldi
Dott. Gioacchino Puglisi
Sig. Franco Scicolone
Fin qui il comunicato stampa del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione. In serata sono state rese pubbliche le dimissioni del componente Iannucci Francesco, che alla riunione era “assente giustificato”. Le motivazioni sono le stesse che hanno portato l’avv. Ciraolo, Presidente, a dimettersi e che aveva parlato di “… scelta, sofferta ma consapevole” che “scaturisce da tutta una serie di circostanze che lasciano intendere, inequivocabilmente, l’inanità dell’impegno sino ad oggi profuso ai fini del raggiungimento dei nobili fini statutari, voluti dalla testatrice Baronessa Maria Lucifero. Tale convinzione è rafforzata dalle continue richieste di chiarimenti e/o interventi su questioni datate nel tempo (non risolte da chi ha preceduto) ma con modalità che lasciavano intendere una responsabilità omissiva o una posizione precostituita del sottoscritto, dimenticando che tali decisioni/scelte appartengono al Cda – del quale il presidente rappresenta un quinto della sua interezza“.
A questo punto vengono a mancare due quinti del Consiglio, per cui spetterebbe all’Assessorato Regionale alla famiglia rinominare un Presidente, ed alla Curia indicare il nome del quinto componente. Ma qualcuno chiede il commissariamento, che all’uomo della strada suonerebbe strano: per quale motivo commissariare un Ente “benefico”, visto che la maggioranza è rimasta in piedi? Ricordiamo infatti che i componenti sono cinque, e due i dimissionari: per cui i tre rimasti in carica rappresenterebbero la MAGGIORANZA che, continuando con le richieste di chiarimenti su quanto fatto in passato (probabilmente da precedenti componenti o consigli?), avrebbe provocato le dimissioni di due membri, di cui uno addirittura Presidente! Ci sarà l’integrazione o il “tutti a casa” e si riparte da zero? E in questo ultimo caso, quali saranno le motivazioni e soprattutto chi saranno i nuovi componenti?
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