Un necrologio, con la foto di una persona avanti negli anni, il cui viso torna familiare. E’ FRANCO SARA’, e l’età svela che tanto tempo è passato, ma non cancella i ricordi di chi quegli anni li ha vissuto assieme a lui ed a tanti altri nella via Umberto I, ‘a strata arreti, così come la chiamavamo noi di un’altra generazione. Franco era cresciuto lì, in mezzo a tanti altri coetanei dei quali aveva conservato i ricordi che amava rivivere nei consueti incontri quotidiani. Ragazzi più grandi e più piccoli, ma incredibilmente tutti coetanei quando si trattava di giocare assieme negli anni del dopoguerra, in quelli della ricostruzione, negli altri in attesa del miracolo economico che doveva segnare la svolta di quella Milazzo più povera, ma paradossalmente più ricca di buoni sentimenti. Una Milazzo nella quale a prevalere era l’amicizia, a vincere era l’affetto, a trionfare era la solidarietà; a restare impressa nelle menti di chi ora ha ottant’anni e forse più è quella gioia di essere cresciuti insieme, sinceramenti legati da valori che oggi è difficile trovare.
Chi conosceva Franco lo sa benissimo. Franco portava dentro di sè tutti quei principi ai quali si era sempre ispirato. Gli stessi che il genero Nino, uno dei ragazzi della Sena, figlio di don Nunzio e di donna Stefana, aveva portato in dote a quella famiglia quando aveva incontrato tantissimi anni fa Lina, la figlia di Franco e di Carmela Crisafulli! Franco aveva acconsentito di dare Lina in sposa a quel ragazzo della Sena, perchè aveva riconosciuto in lui gli stessi valori, gli stessi principi, gli stessi insegnamenti che lo ispiravano! E Nino non lo ha mai deluso, anzi era orgoglioso di quel suocero che oggi ha voluto salutare con un messaggio affidato a facebook, raccogliendo commenti e solidarietà che testimoniano l’affetto verso Nino, verso Franco, verso quelle famiglie che hanno perso un riferimento fatto di semplicità, bontà, saggezza, umiltà, onestà!
“E’ andato via per sempre quel ragazzo della via Umberto I, un altro di quei vecchi compagni d’infanzia, di giochi, di scuola” mi ricorda Natale Spoto. Un altro di quei ragazzi cresciuti per strada, luogo di ritrovo dei bambini che allora nascevano numerosi ed altrettanto numerosi giocavano in assoluta tranquillità; uno di quei ragazzi che rincorrevano le carrozze o i carretti trainati da asini, carichi di fieno, di erba o di terra, provando a saltare su di essi per essere cacciati con lo schiocco della frusta dai conducenti. Un altro di quei ragazzi che di quella strada ricordava per filo e per segno i soprannomi e le attività artigiane, dallo stagnino al falegname, dal sarto al barcaiolo, al bottaio; ma anche botteghe alimentari e osterie, con i loro caratteristici odori: da quello dello stagno fuso misto all’acido all’altro della colla appena scaldata, da quello del legno lavorato e della segatura all’odore del vino ricavato dalla feccia spremuta nelle botti dei Trusiano, e a quell’altro odore che proveniva dalla strada, sulla quale si riversava spesso assumendo una caratteristica colorazione vinaccia, pieno di moscerini, i “muschitti”. E i profumi dei forni che inebriavano l’aria di odori fragranti!
Se n’è andato Franco Sarà, portando con sè questi ricordi di una Milazzo che non tornerà più.
Addio, Franco, che Dio ti accolga fra le sue braccia… e ripetendo le parole di Nino… “che la terra ti sia lieve ed una schiera di Angeli ti accompagni nel tuo ultimo viaggio”…
I funerali di FRANCO SARA’ verranno celebrati nella giornata di mercoledì 16 febbraio, alle ore 16, nella chiesa della Madonna delle Grazie. Ai suoi cari vanno le espressioni del nostro più sincero cordoglio.
Commenti