Un anno fa, il 20 febbraio, se ne andava Francoantonio SALAMONE. Da tempo non stava bene ma continuava a lottare perché era energico e volitivo come non mai. C’era il lavoro da portare avanti, c’era la sua Mirella, c’era la figlia, c’erano i tanti parenti e gli amici che gli davano forza. Ha lottato fino all’ultimo, non ha mai abbassato la guardia, ma non ce l’ha fatta: pochi possono dire di avere vinto contro quel male subdolo che colpisce grandi o piccoli, uomini o donne nella martoriata Valle del Mela.
Lo scorso anno, nell’immediatezza del suo trapasso che ha colpito tutti, perché tutti conoscevano Francoantonio, abbiamo ricevuto una lettera che abbiamo pubblicato.
Lo faremo ancora oggi: è il modo migliore per essere vicini a Francoantonio, a Mirella, a Silvia…
Che cosa puoi raccontare di un amico che, un giorno, dopo mille sofferenze e mille pensieri, non riesce più ad andare avanti, malgrado gli affetti, la famiglia e i sogni? Cosa puoi raccontare di un amico che ritrovavi ogni anno, al solito posto e che, malgrado tutto, ti accoglieva con un sorriso, un abbraccio ed una chiacchierata?
Un amico, un grande amico, che ora non c’è più.
Abbiamo condiviso ricordi e momenti felici; altri meno memorabili ma erano comunque nostri, in una gioventù che ci ha visto spesso e volentieri incrociare storie ed avvenimenti e che abbiamo conservato in quel cassetto della spensieratezza, che in questi ultimi anni, riaprivamo con parsimonia, per non farli evaporare, come la nostra giovinezza.
Ho ricevuto la notizia, ed è stato un pugno in pieno volto! Sapevo che non stavi bene, anzi, che stavi parecchio male, ma come per tutte quelle situazioni in cui la nostra fragilità viene scoperta, tendiamo a pensare positivamente. E quindi ero sicuro, anzi certissimo che i nostri incontri, pur tra mille difficoltà ci sarebbero stati ancora, per molti anni a venire. La mia era la semplice utopia di chi non voleva perdere un amico, un compagno di avventure e ricordi, ritrovato dopo diversi anni.
Sempre agguerrito, ma consapevole delle sue idee; e questo ti rendeva una mosca bianca, una rarità, in un mondo nel quale, non avere opinioni, o camminare nell’ombra è diventata una malsana abitudine.
Adesso, da questo pomeriggio, un senso di profonda tristezza mi ha preso e mi sta accompagnando. Improvvisamente, amico mio, mi hai fatto sentire vecchio e fragile.
Son certo che a questa considerazione mi avresti mandato serenamente a quel paese, e pagherei per poterti dare l’opportunità di farlo.
Adesso ti devo salutare, ricordandoti e ricordandomi che, l’amicizia, quella vera, non ha confini né tempo.
Un forte abbraccio a Mirella e Silvia, compagna di vita e figlia, di una grande persona e di un grande amico.
Ercole Bravi
FRANCOANTONIO non c’è più, ma non può finire il grande amore che c’è stato con la sua Mirella. Non può finire l’immensa passione ereditata dal vecchio don Ciccio. Non si può chiudere così una vita… Francoantonio SALAMONE rimarrà dentro di noi…
IN SUO SUFFRAGIO VERRA’ CELEBRATA UNA MESSA DOMENICA 23 FEBBRAIO, ALLE ORE 10, PRESSO LA CHIESA DEL ROSARIO.
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