“Scirea non doveva partire per la Polonia. Ma la società aveva deciso che bisognava mandare qualcuno. La sera prima di partire, Gaetano aveva preso un 45 giri di Raf, Ti pretendo, e lo aveva messo sul giradischi in salotto.
Chiamò Mariella e le chiese di ballare. Non l’aveva mai fatto.
Mosse i primi passi di un lento, fra il tavolino e le poltrone bianco avorio, stringendola forte.
Lei gli disse: «Che ti succede? Non hai mai voluto ballare in vita tua».
Lui rispose solo che ne aveva voglia.
Quando finirono, si dimenticarono di rimettere a posto il disco.
Andarono a dormire presto quella sera, e alle quattro del mattino Mariella lo svegliò perché la macchina doveva passare a prenderlo.
Lui aveva il vestito blu, la camicia bianca di lino, la sacca nera con le cerniere in spalla.
È l’ultimo sguardo, l’ultima immagine.
La mattina dopo fece l’ultima telefonata:
«Mi portano a messa e poi all’aeroporto. Stasera sono a Torino».
Morì il 3 settembre.
La Juventus stava rientrando in pullman da Verona.
«I cellulari non esistevano» ha ricordato Zoff in un’intervista a Maurizio Crosetti.
«Arrivati a Torino, il casellante ci disse che era successo qualcosa a Scirea, e io non volevo crederci. Risposi: “Impossibile, a quest’ora sarà già a casa che dorme”. Il pullman raggiunse lo stadio, dove avevamo lasciato le auto.
Era pieno di giornalisti. Diedi un calcio fortissimo alla fiancata.»
Era morto. E Mariella andò in Polonia, lo riportò a Torino, fecero i funerali e c’era una gran folla, e quando lei tornò a casa lui non c’era più.
Ma quella canzone di Raf non l’ha mai tolta dal giradischi.
Non c’è riuscita.
È rimasta lì, assieme all’ultimo ballo.”
33 anni senza Gaetano Scirea…
Fonte: Giorgio Chiellini – “C’è un angelo bianconero”.
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