Chi di voi ricorda i PROTOTIPI?
Ai più giovani il nome non dice nulla di particolare, ma a quelli di una certa età, appartenenti alla mia generazione, ricordano musiche, canzoni, serate danzanti, spettacoli e tutto ciò che permetteva di passare in allegria i giorni indimenticabili di una certa gioventù. Proprio I PROTOTIPI diedero il via ad un innamoramento improvviso ed inaspettato… no, non nel senso che pensate voi: perchè in quegli anni furono tanti gli artefici degli innamoramenti, nati in riva al mare, in una balera, in un night, al chiarore complice della luna o in calda serata estiva, in una sala da ballo, durante una cerimonia o un sospettoso invito per un ballo alla ragazza che nel tempo sarebbe diventata la compagna di una vita.
I Prototipi, dicevo: con i vari Mario Bitto, i fratelli Pino e Nino Russo, Franco Trio, i fratelli Saia, Saro Bizio, Gianfranco Cernuto. Spero di non dimenticare nessuno, ma devo fare leva sui miei ricordi di oltre mezzo secolo fa, e spesso la memoria mi porta ad omettere qualcuno. I Prototipi! Provavano in una casa nella zona di ARIA, a San Giovanni. Proprio di fronte a quella improvvisata sala prove, c’era il negozio di generi alimentari della signora Vincenza. Alzi la mano chi di voi, musicisti o aspiranti tali, nel corso di quei favolosi anni consegnati alla storia non ha cercato di farsi notare da qualche ragazza, mostrando particolari doti vocali, o certe predisposizione a suonare una strumento, o lasciarsi andare a qualche virtuosismo alle tastiere o alla batteria. Deve essere stato così anche per Gianfranco, aspirante cantante; e fece breccia nel cuore della giovanissima Carmelina Maiorana, alla quale probabilmente dedicava parte delle canzoni d’amore che interpretava. Se son rose fioriranno, pensarono quando si incontrarono; ma non era il titolo di una canzone che Gianfranco dedicò alla sua Carmelina!
Tutto così, all’improvviso, al punto che oggi, raccontando le premesse di quello che fu, e continua ad essere, un amore che nel tempo si è accresciuto e si è fortificato, ci assale un pizzico di commozione.
Quei due ragazzi si innamorarono, e, per non portarla alle lunghe, il 14 luglio 1973, proprio 50 anni fa, don Peppino Cutropia benedisse nella chiesa del Sacro Cuore i loro anelli nuziali.
Sarebbe bello passare in rassegna cosa accadde quel giorno: ma sono ricordi personali degli sposi, dei familiari, dei parenti e di tutti gli invitati. Possiamo solo dire che il 14 luglio di 50 anni fa la giornata era calda, forse più di quella di oggi. Ma nessuno si allarmò, e la televisione non diede alcun risalto alle condizioni meteo! Oggi è diverso, interi servizi televisivi e collegamenti con i colonnelli dell’Aeronautica ci allarmano e ci vorrebbero preparare al peggio quando la temperatura tocca i 35 o i 40 gradi.
Direbbero Gianfranco e Carmelina: certo che c’era caldo, eccome… con gli abiti da sposa, con giacca e cravatta, con tutti gli invitati che cercavano, in quel locale di Capo Milazzo, il CAPRICCIO, un po’ di refrigerio! Ma anche quello era stato messo in conto…
Oggi Gianfranco CERNUTO e Carmela MAIORANA festeggiano le loro nozze d’oro. Cinquanta anni di sorrisi, di lacrime, di speranze, di gioie, di dolori, di ansie e di preoccupazioni, di serenità e di soddisfazioni. Alti e bassi, come accade in tutte le famiglie. Il loro amore è stato forte, e continua ad esserlo. Stefania, Paolo, Elena Sofia, Gabriele, Davide, figli e nipoti della coppia che conosciamo e alla quale auguriamo ogni felicità sono la testimonianza che l’albero ha dato buoni frutti.
Quel ragazzo che cantava con il suo complessino, i PROTOTIPI, e provava davanti alla bottega della signora Vincenzina, all’Aria, aveva intenzioni serie: un tempo questa era la premessa. E Carmelina ha visto che non era una semplice infatuazione. Quel ragazzo sarebbe stato l’uomo della sua vita!
AUGURI, GIANFRANCO! AUGURI, CARMELINA!
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