CONSIGLIERE COMUNALE IN CARICA, SI SPENSE IL 15 APRILE 2004, LASCIANDO UN VUOTO. UN INVITO, ANCORA OGGI, AI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA E DI OPPOSIZIONE PER RICORDARLO CON UN MINUTO DI SILENZIO NELLA PROSSIMA SEDUTA CONSILIARE.
Il 15 aprile del 2004 fa Gianni Pergolizzi ci lasciava. Sul Primo Supplemento al numero di APRILE 2009 lo abbiamo ricordato, a cinque anni dalla sua scomparsa, e avevamo proposto al Consiglio Comunale UN MINUTO DI SILENZIO per ricordarlo. Lo facciamo ancora oggi, a 15 anni di distanza, perchè la sua figura ed il suo esempio sono straordinariamente attuali. Voleva una città più bella, perché era innamorato della sua Milazzo: candidato nel PSI nelle comunali del 1990, durante lo spazio elettorale che gli fu concesso su Radio Stereo Italia, spiazzando conduttore, regia e avversari politici chiese ed ottenne come tema conduttore il coro del “Nabucco”, quel “Va pensiero” che fu il canto degli italiani durante il Risorgimento. Spiegò che era il suo modo di esternare l’amore per Milazzo.
Chi non lo conosceva lo definiva un testardo, sempre pronto a contestare… un “bastian contrario”: era normale che lo fosse, così come lo è chi non accetta di ammainare la bandiera della legalità, chi non ama scendere a compromessi, chi non svende i propri ideali, i suoi principi. Anche noi siamo così: testardi e contestatori, ma irriducibili e leali, e non scendiamo a compromessi con nessuno. Come Gianni siamo però profondamente altruisti, sempre disponibili ed aperti al dialogo.
Quel triste giorno di quindici anni fa GIANNI PERGOLIZZI ha chiuso gli occhi per sempre. Un vuoto incolmabile per la sua famiglia, per la moglie Anna, per i due ragazzi che ora sono cresciuti e magari rileggendo questa pagina sapranno che il loro papà viene ricordato ancora oggi per lealtà e correttezza… Con sè si portò il grande vuoto che aveva dentro: il dolore per la scomparsa improvvisa del fratello Luciano, nostro compagno di scuola e di infanzia, che lassù lo attendeva con il solito sorriso sincero e la sua immensa bontà..
GIANNI ERA UNO DI NOI, e noi, a distanza di quindici anni dalla sua improvvisa partenza, lo vogliamo ricordare ancora, come se il tempo si fosse fermato a quegli anni della contestazione, che ci hanno permesso di scoprire il mondo attorno a noi, di fare le nostre esperienze, di renderci conto dei nostri errori ma di non rinnegare mai quel che abbiamo fatto. Anzi, di rifare lo stesso percorso a distanza di oltre mezzo secolo, senza contare sul “senno di poi”, ma testardamente convinti che quelle scelte, quei percorsi, quelle amicizie, quegli errori fossero necessari per una maturazione completa.
In un’epoca che sembra avere smarrito valori, ideali, principi, ci rendiamo conto che GIANNI E’ DEI NOSTRI. Indipendentemente dalla colorazione politica, come Gianni sono dei nostri tanti amici con i quali, ancora oggi, condividiamo sinceramente i percorsi e i ricordi degli anni più belli della nostra adolescenza e della giovinezza. Tutti legati dalla libera espressione di sentimenti che riescono ad emozionarci, tutti formati all’educazione e alla lealtà che i nostri genitori, le nostre famiglie ci hanno consegnato come eredità da trasmettere a chi verrà dopo di noi…
GIANNI ERA UNO DI NOI, per coerenza e per rispetto. Ricordandolo ancora a quindici anni dalla sua scomparsa, vorremmo pensare che a lui e ai suoi ideali possano ispirarsi tanti giovani che non lo hanno mai conosciuto, ma per poter fare questo è necessario che anche chi lo ha conosciuto ripensi per un istante a lui, UOMO E POLITICO senza paura e senza compromessi, e agire come lui.