LA GIOIA DI AVERE VISSUTO IN DIRETTA LA PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI, COME AI VECCHI TEMPI!
Sono lontani i tempi in cui la domenica mattina presentavo su Radio Stereo Italia i motivi che avevano partecipato a Sanremo, e annunciavo ai dormiglioni la canzone vincente. Entravamo in possesso dei dischi solo la sera prima, e mandare i motivi in gara fin dal martedì era una chicca che nessuno voleva perdersi, grazie ai primi videoregistratori… Ieri sera ho ascoltato distrattamente qualche brano, segno che gli anni passano anche per me e non sono in grado di correre dietro alle innovazioni o accettare personaggi partoriti dai talent che la mia generazione non comprende. Per il resto, l’attesa dell’esito del big match fra Juventus e Napoli, fissando il televideo sulla pagina 220. Ma solo un motivo, chissà perchè, mi ha mandato in estasi. E andavo ripetendo, come se fossi stato ipnotizzato da quattro ragazzi non più giovanissimi… “Ma questa deve vincere. E’ l’unica che può vincere!“. Poi, a fine esibizione, il tripudio del pubblico dell’Ariston, e la telecamera che inquadra Marino Bartoletti che si spellava le mani con gli applausi! E allora ho pensato a Salvatore Costantino, proprietario di Radio MIlazzo, e alla sua passione per gli STADIO, fin da quando a Sanremo, nel 1984, avevano cantato ALLO STADIO, finendo al 20° posto, e nel 1986, quando con CANZONI ALLA RADIO avevano ottenuto un “brillante” 22 posto! La generazione di ieri tifava STADIO, anche se qualcuno aveva pensato che la vittoria di due sere prima con un motivo di Lucio Dalla poteva considerarsi un contentino… Ho saputo poi della vittoria della Juve, della rete di Zaza, dell’esultanza a Torino di Attilio Andriolo, ospite fisso nei grandi incontri, e mi sono lasciato vincere dalla stanchezza, sprofondando nel sonno, appagato per quel primo posto in classifica alla faccia di chi, qualche mese addietro, aveva preparato i necrologi per la Vecchia Signora!
Tv accesa, come succede a tutti coloro che contribuiscono a fare aumentare lo share, quindi all’una capto tre nomi. Chi saranno, penso stropicciandomi gli occhi? I primi tre!!! Gli Stadio fra i primi tre? Non è possibile! Ed allora il sonno passa, ed attendo il televoto, la giuria, gli esperti, Carlo Conti che prende tempo, fino a quando vengono annunciati i vincitori dei premi speciali, e il sindaco di Sanremo sale sul palco difendendo e ringraziando i dipendenti comunali che, al contrario dei furbetti del cartellino, rappresentano una garanzia per la città dei fiori! Fra me e me penso che poteva farne a meno… e allora ecco il nome che la mia generazione aspettava… Anche se quelli della mia età amano svisceratamente gli anni 60, anche se loro non hanno cantato mai i motivi della mia generazione, ma si sono formati solo per accompagnare Dalla e De Gregori in occasione del tour BANANA REPUBLIC, prendendo in prestito il nome dal quotidiano sportivo di Bologna… E’ un gruppo rock che consolida la sua immagine grazie anche ad artisti come lo stesso Lucio Dalla, Luca Carboni, Vasco Rossi, e rimane come la migliore sorpresa di questo 66° Festival, in cui si punta soprattutto sullo share. Che non ha nessun valore se le tv concorrenti e le stessi reti RAI non presentano nulla di alternativo! Ma questo è il trionfo, per mamma Rai e per quel bene pubblico che si trascina, tra alti e bassi, da ormai 66 anni: vincere la guerra degli ascolti. E meno male che Juventus – Napoli era sulla pay tv, altrimenti avrebbero fatto sospendere in segno di rispetto per Sanremo anche il campionato!
Se poi i cantanti non li ricorderà più nessuno, poco importa.
Ma questo non vale per gli STADIO, che ci hanno regalato una splendida canzone e la gioia di svegliarsi nel cuore della notte per esultare. Penso che anche Salvatore Costantino, con il quale ancora non mi sono sentito, ha fatto le ore piccole!