Il “think tank” locale cioè il “pensatoio” costituito da esponenti delle Istituzioni e delle Associazioni ambientalistiche, da professori universitari, da luminari di vario genere e via dicendo, non perde l’occasione di chiosare di “Bellezza” o di “Cultura” soprattutto quando si intravedono all’orizzonte i Fondi Regionali ed Europei finalizzati alla riqualificazione e/o alla valorizzazione del territorio; fondi che spesso se utilizzati seguono però strade diverse da quelle di destinazione (Ponente docet!)
Se alle chiacchiere seguissero i fatti, come accade sul Continente, non avrei nulla da eccepire; il patrimonio culturale, ereditato dal passato, se valorizzato, creerebbe occupazione diretta ed indotta in tutto il comprensorio.
In città gli “esperti” hanno parlato di MUSEO DIFFUSO, cioè di un piano che consisterebbe in una parcellazione delle zone urbane e non in base alle loro caratteristiche. La microarea di Capo Milazzo nota per l’aspetto naturalistico, la Piana per l’attività vivaistica, Vaccarella per il Borgo marinaio, la Tonnara per i vecchi magazzini, la Grotta di Polifemo (??) per la …mitologia, ecc.
Sempre di museo, questa volta di MUSEO ALL’APERTO si è discusso recentemente al Castello con interventi interessanti sulla sua storia e sulla sua evoluzione nel corso dei secoli.
Ma alla fine della conferenza, uscendo dal Maniero, c’è un cartello virtuale che ci avverte della fine del viaggio onirico e dell’ingresso in un altro museo, MUSEO DEL DEGRADO cittadino.
Questo museo non ha nulla da spartire con i precedenti e fa venire la nausea sia alle persone perbene residenti sia ai forestieri che soggiornano a Milazzo per “gustare” i panorami e i tramonti che si possono ammirare dal Promontorio, questa è la vera “Bellezza” della natura!
Il “panorama” cittadino è invece costituito dalla totale mancanza di regole, da auto parcheggiate in doppia e tripla fila, spesso sui marciapiedi, segnali di sosta e di arresto non rispettati, vigili urbani latitanti, sporcizia ovunque, incivili ovunque, lampioni rotti o privi di lampadine a Capo Milazzo e non solo, zingari che rovistano nei contenitori della spazzatura, Ente Comunale di basso profilo che colleziona da anni solo dissesti a carico dei cittadini!
Questo è il museo del Degrado ed in questo museo non si ha voglia di aprire un libro di storia, di arte o di filosofia, non si ha voglia di partecipare a convegni dove si parla dei Massimi sistemi, di Socrate o di Platone, manca quella concentrazione necessaria per parlare di Cultura, fonte viva di ricchezza intellettuale ed economica.