A GUADAGNARE NEL GIRO DI VALZER SONO SEMPRE LE DITTE CHE VINCONO GLI APPALTI. LORO, GLI OPERATORI ECOLOGICI, NON HANNO ALCUNA POSSIBILITA’ DI MIGLIORAMENTO. LA LORO CARRIERA COMINCIA E FINISCE CON LO STESSO RUOLO!
La foto risale a tanti anni fa: l’avevamo pubblicata su questo stesso giornale, cercando di stimolare l’interesse e la curiosità di quanti, vedendo quello “squadrone”, volesse fare un tuffo nei ricordi di una città, Milazzo, la cui pianta organica contava anche sugli spazzini. Non era un termine dispregiativo quello, era una qualifica che si accettava di buon grado quando a seguito di un concorso si veniva assunti nell’ente, nel comune, e non solo a Milazzo. Persone che onoravano con la fatica e con l’orgoglio quella mansione dura, che non prevedeva riposti in giorni di pioggia, che metteva il dipendente a contatto con i cittadini, in tempi in cui non c’erano i compattatori, non c’era la differenziata, tutto si faceva manualmente, e spesso la gratifica era qualche ora di straordinario, coincidente spesso con il periodo elettorale o con la stagione estiva. Le due facce della medaglia non erano le stesse: con il passare del tempo lo spazzino, chiamato poi netturbino, poteva contare su un … avanzamento. Le condizioni di disagio che affrontava venivano tenute in debita considerazione dall’amministrazione comunale dalla quale dipendeva. E spesso, vuoi per raccomandazione, vuoi per aggravamento di condizioni di salute, per lui c’era il passaggio ad altro incarico, sempre all’interno dell’ente. E così avvenne per anni, fino a quando non arrivarono le ATO, che hanno sconvolto, fedeli ad un preciso disegno del legislatore, la vita degli enti pubblici, tartassando le famiglie, creando disagi e disservizi, ma soprattutto spogliando i comuni dei dipendenti. Operatori ecologici, così sono pomposamente chiamati i vecchi spazzini. Un riconoscimento solo nel nome, ma il ruolo è rimasto lo stesso, anzi peggiorato! Nessun privilegio per uomini laboriosi ed onesti che mettono a disposizione anche la loro dignità, costretti ad effettuare turni estenuanti, giorno e notte, estate ed inverno, costretti a rimuovere con le mani i sacchetti maleodoranti che i cittadini, convinti di vantare sempre diritti e mai doveri, depositano senza alcun ritegno anche fuori dagli appositi contenitori! Il loro lavoro ha un compenso economico che spesso viene negato, specie nel periodo coincidente con il cambio di gestione tra un’azienda e l’altra! Danni economici di migliaia e migliaia di euro in un solo anno di lavoro. Mesi interi non retribuiti, soldi che loro stessi disperano di ottenere. E per loro nessuna prospettiva concreta di miglioramento in quella qualifica che rimarrà a vita, mentre gli anni passano e le forze vengono meno.
La foto ci permette di riconoscere uomini che hanno onorato il loro lavoro, nel corso della loro vita. Le gratificazioni per molti sono arrivate, e anche la pensione che qualcuno si sta godendo. Avanzare l’ipotesi di gestire direttamente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è una ipotesi che sicuramente verrà contestata, anzi saranno in tanti quelli che rideranno accusandoci di essere fin troppo superficiali nelle nostre analisi. Una replica secca per smentirli: chi ha voluto le ATO se non i politici che hanno pensato solo ai loro interessi? Dimentichiamo i compensi riconosciuti a chi amministrava? Dimentichiamo l’aumento vertiginoso delle tariffe a fronte di servizi sempre meno efficienti? Dimentichiamo le migliaia e migliaia di ricorsi contro le cartelle emesse nel corso degli anni? Bene, probabilmente, anzi sicuramente saremo troppo FACILONI nel pretendere le assunzioni dei dipendenti per gestire direttamente raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ma se tutti i comuni ci pensassero una volta per sempre, per tagliare i viveri a chi sfrutta i dipendenti e non li paga nemmeno? Allora tante cose cambierebbero, ANCHE PER CHI NASCE OPERATORE ECOLOGICO e non ha alcuna possibilità di migliorare questo suo status lavorativo!