DOPO UNA STAGIONE DELUDENTE, SARANNO VALORIZZATI I RAGAZZI CRESCIUTI NEL VIVAIO, PRONTI A FARE IL GRANDE SALTO. MA LE PROMESSE DI APRIRE IL PALAZZETTO?
A dieci giornate della fine del torneo le speranze per rimanere nel campionato di serie C si sono ridotte al lumicino, e la dirigenza dell’ASD Il Minibasket Milazzo, in considerazione delle poche risorse a disposizione, ha deciso di ridurre drasticamente le spese e rinunciare ai giocatori più esperti per dare spazio ai giovani del vivaio: occasione unica per consentire loro di fare la necessaria esperienza per ripartire nella prossima stagione in serie D. L’assenza cronica di sponsor, la mancanza di un campo su cui giocare (Palazzetto ancora inagibile, nonostante le rassicurazioni e le promesse che si sarebbe trattato di pochi mesi), una campagna acquisti poco fortunata, queste nell’ordine le cause di un’annata da dimenticare, almeno per quanto riguarda la prima squadra; perché nel settore giovanile e minibasket le cose vanno decisamente meglio. Sono 10 i campionati ai quali partecipa la società, nel settore giovanile, con risultati lusinghieri (Under 13 e 14 ancora imbattuti nei loro gironi), un florido settore minibasket e un futuro roseo per piccoli campioncini che crescono e si appassionano. Purtroppo la serie C è iniziata male: prima il valzer degli allenatori, con il confermato Fiasconaro che ha rinunciato per impegni di lavoro; quindi la parentesi Interdonato, che si è integrato poco con il gruppo; adesso il giovane Ciccio Giorgianni, promosso in prima squadra, che sarà fino alla fine del campionato allenatore e giocatore. Nonostante tante promesse, poco e niente si è raccolto tra gli sponsor locali, con gli unici aiuti venuti da aziende del Nord, ma non sono bastati per far fronte alle esose spese di un campionato le cui sole tasse federali sono esagerate: addirittura 20.000 euro. E poi, il discorso giocatori: alcuni non hanno tenuto fede alle promesse, deludendo. L’inglese Layne è tornato a casa, il lungo montenegrino Koprivika ha deciso di giocare altrove, l’ottimo Mori non ancora ripreso da un vecchio infortunio ha ben pensato di fermarsi per curarsi bene, Vecchiet e Scilipoti hanno optato per Barcellona e giocare in serie D; mentre Amato è in procinto di cambiare squadra. I soli Italiano e La Spada sono i “veterani”, nonostante la giovane età, che dovranno far crescere un nugolo di giovani scatenati, che giocano e corrono dal primo all’ultimo minuto, ed è un piacere vederli giocare, anche se alla fine arrivano le sconfitte contro formazioni certamente più titolate e con giocatori con maggiore esperienza. Ma non è ancora finita: se entro il 1° febbraio la società non dovesse pagare una rata federale di oltre 5.000 euro, si rischia la radiazione! Decisioni drastiche di una federazione che anziché incoraggiare e promuovere uno sport che ha bisogno di entusiasmo e di talenti, allevati e curati con sacrifici e con passione, si trasforma in una sanguisuga e impone pagamenti a rotazione continua, che se non effettuati, distruggeranno i sogni di centinaia di ragazzi (non tanto dei dirigenti pronti sempre a ripartire, nonostante tutto…) che si avvicinano al basket sperando di trovare in esso uno sport che li entusiasma e che li allontana, al tempo stesso, da altre tentazioni. Ma Nello Principato insieme ai suoi collaboratori più stretti, Paolo De Gaetano in primis, Giovanni Maimone, Alberto Cuccuru, Massimiliano Falletta e Matteo Gitto si stanno dannando per cercare di trovare i fondi necessari per finire la stagione e saldare i debiti di quella passata. E gli sbagli fatti per entusiasmo e fiducia non saranno ripetuti se… ecco, se tutto dovesse risolversi positivamente, debiti onorati! Qualcosa, a nostro parere, sarebbe anche da rivedere, a livello federale: le piccole società rischiano oltre al danno anche la beffa. E Milazzo non merita questo!