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“IL FESTIVAL DI SANREMO? PER ME HA VINTO CRISTICCHI, PER GLI ALTRI NON SO…”

Quest’uomo è un MITO! Soltanto una cosa sul brano di Simone Cristicchi: ti fa piangere. 

È una lettera che un figlio scrive alla mamma malata di Alzheimer. Un testo che mi ha commossa solo leggendolo.

«Quando sarai piccola» è il titolo di questa lettera-poema. Ti starò vicino come non ho fatto mai, promette il figlio alla madre anziana.

«Rallenteremo il passo se camminerò veloce. Parlerò al posto tuo, se ti si ferma la voce. (…)

E ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.

Ma anche allora ti starò accanto.

Per restituirti tutto…. tutto l’amore che mi hai dato.

E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.

Ci sono cose che non puoi cancellare,

Ci sono abbracci che non devi sprecare.

C’è la rabbia di vederti cambiare.

Ma è ancora un altro giorno insieme a te, e non voglio sprecarlo ma starti accanto.

Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato.

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte

e non avrai paura nemmeno della morte

Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte.

Adesso è tardi, fai la brava.

Buonanotte.»

In un’epoca di superficialità estrema e di musica trap, Simone Cristicchi si distingue.

Non si adegua. Non si omologa.

Fa una cosa semplicissima e impensabile al mondo oggi: EMOZIONA!

Bravo Simone! Grazie per aver scritto un testo che non è soltanto una «canzone» ma poesia in movimento.

In un mondo che ha fatto del cinismo un’arte e della violenza uno stile di vita, abbiamo bisogno di un esempio come il tuo.

Per me con un testo così, hai già vinto.

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