Dal nostro corrispondente.
Provincia di Torino, zona prima cintura, non quindi in centro città : 3 cioccolate calde in un bar, 18 euro.
Una cioccolata calda che fino a qualche anno fa costava 2,5-3 euro è praticamente raddoppiata, rendendo persino le piccole pause quotidiane un lusso. Questi prezzi stanno diventando quasi “la norma”, nonostante siano oggettivamente fuori scala rispetto al reale costo del prodotto e al potere d’acquisto medio. Il costo degli ingredienti per una cioccolata calda (cacao, latte, zucchero, eventuale panna) si aggira intorno ai 50-70 centesimi. Anche considerando le spese fisse del locale (affitto, personale, utenze), un prezzo più ragionevole dovrebbe essere tra i 2 e i 3 euro.
Con 6 euro fino a poco tempo fa si poteva fare colazione completa al bar con cappuccino, brioche e anche un succo di frutta. Oggi quella stessa cifra basta a malapena per una bevanda calda.
Il “caffè al bar”, un rituale così profondamente radicato nella nostra cultura, sta diventando sempre meno accessibile per molte persone. Non si tratta più solo di rinunciare a cene fuori o vacanze, ma anche ai piccoli piaceri quotidiani che davano un senso di normalità alla vita di tutti i giorni.
La questione non è solo economica, ma anche sociale: quando persino una semplice cioccolata calda diventa un lusso, qualcosa nel sistema non sta funzionando. Governo, svegliati! Il popolo non ce la fa a vivere!
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