Otto anni fa pubblicammo una foto di dipendenti comunali: non di tutti, ma solo di quelli che operavano nelle strade, a stretto contatto con la gente di ogni giorno, giardinieri, autisti, operatori ecologici, addetti alla disinfestazione…
Fu l’Assessore Enzo Russo a volere che quello squadrone fosse immortalato con la nuova divisa, e quei dipendenti erano orgogliosi di lavorare per il Comune ma soprattutto per la città.
Cliccando sulla foto ed ingrandendola, li possiamo riconoscere. Ci accorgiamo con sommo rammarico che molti di loro non ci sono più: Giovanni ed Andrea Irato, Magazzù, Di Salvo, De Gaetano, Doddo, Sciotto, Fleres, Peresi, Pippo Maisano, Formica, Quattrocchi, Bartuccio … Non ci sono in quella foto i cosiddetti fontanieri: a costoro toccava il compito di garantire l’erogazione dell’acqua potabile, di intervenire per riparare i tanti guasti della reta idrica, di ridurre al minimo i tempi per gli interventi, sempre accompagnati da scavi stradali, da sostituzioni di tubazioni, da realizzazione di allacci. Non ci sono più Nino Doddo, Nato e Nino Gitto.
Per chi ancora oggi riesce a ricordare quei tempi, può solo essere fiero di quella squadra; ma noterà che tanti altri ne mancano, di altri uffici, di altri settori, sempre orgogliosi dell’appartenenza a quella grande famiglia del Comune di Milazzo. Sopravvivono nei ricordi, incontrarli per strada è sempre una festa, e ripensare ai vecchi tempi è una carica di energia. Ma sapere che altri amici, colleghi di lavoro per lunghi anni non ci sono più, è un dolore, un dispiacere immenso.
Altri tempi… già! Come gli amici della foto, quegli uomini con la divisa nuova, segno di appartenenza ad una stessa famiglia. Altri tempi che non torneranno più, ma ai quali pensiamo senza alcun rimpianto: solo con un pizzico di commozione per quegli uomini che non sono più con noi, per il sereno rapporto che intercorreva fra tutti.
Ieri ho incontrato Salvatore Parisi; mi ha parlato dei suoi problemi, gli ho esposto i miei. Ci siamo fatti compagnia e, al tempo stesso, ci siamo fatti forza pensando che, in fin dei conti, dobbiamo pur superarli! Non una parola in più, eppure ne avevamo cose da dirci!
Oggi Salvatore Parisi mi ha chiamato al telefono. Ho risposto sorridendo, pensando a qualche dimenticanza nei malanni del giorno prima. No, niente di tutto questo. Mi comunicava che papà lo aveva lasciato!
Papà! ANGELO PARISI, un uomo buono, onesto, dedito al lavoro ed innamorato della sua famiglia. Angelino, luce nelle tenebre, faro nella notte, giustamente definito MARITO, PADRE E NONNO ESEMPLARE, per noi un vecchio collega da ricordare nelle nostre preghiere e da trovare in quella fotografia.
Aveva 89 anni ANGELINO PARISI, e da un mese era costretto a stare a letto. Sono i sintomi di un mesto addio, la voglia di andarsene in un mondo migliore. Non avevamo parlato, ieri, nel nostro incontro, di ANGELO PARISI. Non me ne ha parlato il figlio, non l’ho nominato io; per entrambi i nostri genitori sono immortali, i migliori che potessimo desiderare di avere… Ed invece, ANGELINO PARISI ha raggiunto i colleghi di quella foto; quelli che non ci sono più.
ANGELO PARISI lascia i figli, i nipoti, i pronipoti, i fratelli, le sorelle, tutti i congiunti e tantissimi amici; ed un grande rimpianto fra coloro che lo conoscevano e gli volevano bene, per la sua umiltà, la serietà con cui svolgeva il suo lavoro, l’amicizia disinteressata, e soprattutto quel rispetto tipico di un’altra generazione e di altri tempi.
AI SUOI CARI VANNO LE CONDOGLIANZE DEL NOSTRO GIORNALE, E LE MIE IN PARTICOLARE. I FUNERALI DI ANGELO PARISI SARANNO CELEBRATI NELLA GIORNATA DI LUNEDI’ 15 LUGLIO, ALLE ORE 16.30 NELLA CHIESA DEL CARMINE.
Arrivederci, ANGELINO, un abbraccio, e continua a proteggere da lassù i tuoi cari.
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