SCESO IN ACQUA ALLE 7 DI STAMATTINA, CERCA IL RISULTATO A SORPRESA.
Fino a qualche anno fa erano le sponde dello stretto di Messina che i nuotatori sfidavano, cimentandosi in quella traversata fra Scilla e Cariddi che un tempo pareva impresa da leggenda! Poi, anche lo stretto fu inflazionato, al punto che le imprese vennero fatte compiere anche a ragazzini che ebbero la giornata di gloria sulle pagine sportive della Gazzetta, ma che saggiamente noi di TERMINAL disapprovammo e bollammo come azioni inqualificabili e deplorevoli. Oggi chi pratica uno sport, e sono sempre di più, e sa di avere delle capacità, si pone nuovi limiti per uscire dal gruppo, ponendosi traguardi più ambiziosi, e continuando questa sfida millenaria fra l’uomo e il mondo. E’ così che nasce la traversata da Vulcano a Milazzo, andata in aliscafo, ritorno a nuoto… fin quando qualcuno, e non ci vorrà molto tempo, deciderà di partire da Milazzo a nuoto, toccare la sponda isolana e ritornare sempre a nuoto. Un modo per risparmiare sul prezzo del biglietto, direbbe qualcuno. Un modo per dimostrare che grazie alle sue condizioni fisiche l’uomo, opportunamente allenato e preparato, può affrontare qualsiasi impresa e stabilire nuovi e prestigiosi primati, da superare successivamente, al di là di qualsiasi limite ragionevole! A Milazzo sono ormai tanti i nuotatori che intensificano i loro allenamenti, ma non è detto che tutti possano affrontare distanze ritenute una volta proibitive. Il percorso fra Vulcano e Milazzo è pari a 23 chilometri, il record è detenuto da Pippo Nicosia, con un temo inferiore a sei ore (5 ore e 45 minuti circa), che non è un limite imbattibile, tutt’altro! Però per l’impresa devono coesistere determinate condizioni, e il gioco delle correnti è fondamentale per ogni nuotatore, che deve affrontare una lunga distanza, per di più in mare aperto. Ma stamattina alle sette un milazzese, Tindaro Ullo, una laurea in statistica e un incarico di segretario nella nostra Associazione Provinciale Statistici, calcolando l’intensità dei venti, le direzioni delle correnti, le condizioni climatiche, ma soprattutto la sua preparazione atletica che lo vide, anni fa, emergere nel calcio ad alto livello, si è tuffato, obiettivo il traguardo ma con un pensierino all’impresa! Ad accompagnarlo l’arch. Cristina Faranda, anche lei nuotatrice per passione, e protagonista, anni fa, di una traversata analoga che fu pregiudicata dalle correnti che la spinsero fuori rotta! Nel corso della prima ora di nuoto ha coperto 4 chilometri e mezzo, alla media di 73 bracciate al minuto. Allo scadere delle due ore il tragitto coperto è si 7.5 chilometri, incluse una pausa di diversi minuti per l’alimentazione. Mentre stiamo scrivendo, sono le ore 9, Tindaro è ripartito, il suo ritmo è buono, e a seguirlo, a bordo delle due barche SHARK e PREDATOR, le cronometriste Irene Rodolfo e Angela Mangraviti, assieme al nostro dott. Attilio Andriolo, medico al seguito. L’arrivo è previsto al Capo Milazzo, alle piscine di Venere, dove saranno in tanti ad attendere il nostro portacolori per tributargli il giusto riconoscimento ed i meritati applausi, qualunque sia l’esito della sua impresa!