ANTEPRIMA: Chi conserva i vecchi numeri di TERMINAL cartaceo troverà ciò che abbiamo pubblicato di Marco Talotta. Marco è stato uno di quel gruppo che con il tempo si è sempre più assottigliato, si è ricostituito, si è perso, si è ritrovato, ha deciso di fermarsi ma ha nell’animo, sempre, di continuare. Lo conosco da sempre Marco, e spero che perdonerà se per una sera, un paio d’ore, ho insistito per avere sua mamma tra noi compagni di classe che ci ritrovavamo dopo 55 anni dal diploma, proprio lui che veniva dagli USA per godersi i suoi. Non si aspetta però che pubblichi una sua bellissima lettera ed una foto con Luca, suo figlio. Ma non me ne vorrà…
-Riflessione scritta, con il cuore in mano, un paio d’anni fa. E nulla è cambiato.-
“Ho portato Luca in Italia, per la prima volta, quando aveva solo 3 mesi. Era un bimbo così piccolo, che faceva sembrare le onde del mare di Milazzo ancora più maestose.
Da allora, siamo tornati in Sicilia ogni estate, ed ogni volta mio figlio ha scoperto nuove meraviglie, esplorato i mille luoghi della mia giovinezza, imparato in fretta l’italiano per parlare con gli amatissimi nonni.
L’Italia é sempre stata per lui un grande motivo d’orgoglio, una parte profonda del suo essere. Mi domanda spesso dei nostri antenati, dei loro piccoli e grandi aneddoti, delle mie monellerie da bimbo e spensierate peripezie da ragazzo, in una Milazzo d’altri tempi.
Luca é nato in America, ma come dice sempre lui “La nostra famiglia sarà sempre italiana”
Adesso mio figlio ha 10 anni, lo ascolto mentre fa progetti per il suo futuro e mi si apre il cuore. “Papà-mi confida- quando sarò grande avrò un lavoro che posso fare online, tornerò a vivere qui in Sicilia, restaurerò la nostra vecchia 500 ed anche la casa dei nonni. Penso che, magari, sposerò una ragazza italiana. La mia vita sarà qui, perché tutto é troppo bello e vivace. Il pane e la pizza, poi, li fanno proprio bene e la frutta qui ha il sapore vero. Papà – dice gesticolando con le sue manine- tu lo sai che i Talotta devono tornare in Italia!”
Lo guardo crescere ogni giorno e scopro sempre più il suo animo buono, il grande attaccamento alle radici di famiglia, i tanti talenti, la sua sensibilità così incredibilmente speciale, sentendomi fortunato che lui abbia assorbito i valori a me più cari, quelli che nella vita contano davvero. Per un padre, vedere il figlio cogliere così a fondo ogni insegnamento, trovarlo a guardare il mondo con i tuoi stessi occhi è la gioia più immensa. Lo sento sempre vicino a me e lui mi cerca e segue in ognuna delle mie pazze avventure.
Ed eccoci qui, di nuovo nella nostra spiaggia, ad ammirare i gabbiani e discutere di mille idee e progetti. Un attimo felice e speciale, come mille altri trascorsi insieme.
Chissà, forse un giorno ci porterà i suoi figli a contemplare questo spettacolo mai uguale. Sono sicuro che, tra le altre cose, gli racconterà un po’ del suo papà.”
Marco TALOTTA
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