IN ATTESA DEL NATALE, INVITIAMO I NOSTRI AMMINISTRATORI A NON PRENDERCI PER… LA GOLA.
Quello del 2017 fu il Natale dei “flop”, quanto meno, dal punto di vista di uno dei simboli che caratterizzano il periodo. A Roma consegnarono un albero, venuto apposta dal Trentino, (per la modica cifra di circa 50 mila euro) che subito dopo cominciò a perdere il suo manto verde tanto da meritarsi, dagli esigenti romani l’appellativo di “spelacchio” che fece poi il giro del web. Triste e poco onorevole fine per un albero di quella maestosità che ebbe poi anche gli onori delle aule di giustizia a causa degli “spelacchiamenti”. A Milazzo, – dove l’albero era (ed è) tutto di casa nostra, e non avevamo l’esigenza di importarlo a caro prezzo – , abbiamo “spasciato l’opera” deturpandone l’aspetto con un addobbo fra i più vergognosi che si siano mai visti. Non si chiede sfarzo (sarebbe fuori luogo e non apprezzato) ma il rispetto delle tradizioni ed il giusto equilibrio col decoro visto che – questo non trascurabile dettaglio – in quel periodo, assurgono a decoro urbano.
Certo è che quei quattro fili sparuti dello scorso anno, mal disposti quasi con mala voglia e striminziti, hanno deturpato la forma dell’albero determinando uno scenario vergognoso. Proprio un vero affronto al senso estetico e per dirla a modo nostro un vero“pugno nello stomaco”. Allora meglio niente piuttosto che offendere l’albero ed il buon gusto dei cittadini con un goffo-bitorzoluto pandoro natalizio, pure mal confezionato.
E’ triste ammetterlo, ma almeno per una volta, seppur con lo scivolone estetico, abbiamo pareggiato con la Capitale pur non essendo Caput mundi.
Che dire, a volte ci si rivolge al passato, cercando memorie o raffronti e nel caso nostro viene immediato il ricordo dei tanti Natale scorsi quando il nostro albero – che per maestosità è secondo solo a pochi – indossava la livrea della festa e nulla aveva di sgradevole, di mal coordinato o di antiestetico (v. foto del dicembre 2009).
Era semplicemente bellissimo. Una scelta di classe… un tocco magico, con indice di gradimento alle stelle.
ED ALLORA PERCHÈ NON RIPETERSI? Pur essendo ancora lontano il Natale l’intento di chi scrive è quello di smuovere le coscienze dei nostri Amministratori , affinché siano bandite scelte dell’ultimo momento che sarebbero solamente deleterie e poco rispettose di quello che è il comune pensiero. Ci vuol poco per fare le cose per bene… costano al pari di quelle fatte male e portano consensi piuttosto che critiche.
Ripetere il 2017 sarebbe veramente squallido… Se dobbiamo accontentarci di un PANDORO, preferiamo il MELEGATTI, almeno aiuteremmo una ditta che ha riaperto i battenti da pochi giorni dopo una chiusura che ha penalizzato lavoratori e consumatori.
Milazzo, 20 novembre 2018