Un vero e proprio ceffone diplomatico quello inferto da Papa Bergoglio al presidente francese Emmanuel Macron, con la scelta di non andare alla cerimonia di riapertura di Notre Dame l’8 dicembre, ma di andare una settimana dopo in Corsica, senza fare tappa a Parigi.
Uno sgarbo diplomatico che arriva in risposta all’Eliseo, che non ha mai fatto mistero del suo laicismo esasperato, al limite dell’offensivo. Dalle foto del G7 in Puglia, in cui si vede Macron infilarsi la giacca davanti al pontefice, con una irritualità che oltrepassa ogni etichetta, alle scelte eclatanti e devastanti, come il diritto all’aborto inserito nella Costituzione francese con tanto di cerimonia ufficiale. E ancora, non mancano di notare gli osservatori vaticani, le cerimonie delle Olimpiadi di Parigi, che hanno suscitato tante polemiche e tante irritazioni in ambienti cattolici.
Sono questi i motivi? Eppure il Papa non si è creato alcuno scrupolo quando è andato a visitare Emma Bonino, che dell’aborto ha fatto la sua bandiera!
Resta il fatto che Papa Bergoglio per la terza volta torna in Francia e per la terza volta diserta Parigi, lanciando un chiaro segnale diplomatico alla presidenza Macron. Lo stesso inquilino dell’Eliseo aveva invitato il Pontefice a partecipare alla riapertura di Notre Dame, restaurata dopo l’incendio di cinque anni fa, ma senza avere una risposta affermativa.
A queste critiche risponde il cardinale François-Xavier Bustillo, 55 anni, religioso francescano, nominato arcivescovo di Ajaccio dal Papa. E Ajaccio, capitale della Corsica, è l’isola scelta da Papa Francesco per la visita del 15 dicembre, senza tuttavia passare da Parigi!
“Lo capisco, perché Parigi è Parigi, e capisco l’emozione. Ma esiste la libertà del Papa. Prima di decidere, il Papa valuta ogni elemento. Se ha scelto la Corsica, è perché ha ritenuto che fosse più significativo. Il Papa non disprezza Parigi, le autorità francesi o Notre-Dame per favorire la Corsica”, dice il vescovo di Ajaccio: il bersaglio è un altro, evidentemente, e sta all’Eliseo. Ma è anche vero che il Papa è il Papa!
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