Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 28 LUGLIO 2024 (Gv.6,1-15)
Eccoci di fronte ad un brano bellissimo sotto tutti i punti di vista. Considerato che è ricchissimo di contenuti, non è possibile commentarli tutti in questa sede. Liquidare il brano dicendo che è un miracolo, significa comprendere il Vangelo alla maniera antica… prima della nascita delle Scienze Bibliche. Allora proviamo a dire qualcosa sul tema principale che è la condivisione e l’Eucaristia. Attorno a Gesù c’è una gran folla, e visto che ha insegnato molto, vuole vedere se almeno gli Apostoli hanno capito il senso delle sue parole. Gesù si rivolge a Filippo e gli fa notare che quella folla è affamata e dunque chiede: secondo te, dove troviamo il pane per sfamare tutti? Questa domanda è come quelle che si fanno agli Esami di Maturità. Lì si smette di essere alunni che imparano dai professori, e si inizia a ragionare con la propria testa per trovare da soli le soluzioni alle problematiche della vita. Non si può restare discepoli per sempre. Essere discepoli è una fase della propria vita. Dopo aver imparato i principi e i valori di Gesù, occorre che tali principi siano applicati da ciascuno, con creatività e intelligenza nelle infinite contingenze quotidiane. Filippo ha la mentalità del contabile e non sa come far quadrare i conti. Lo stesso fa Andrea perché entrambi si muovono sul piano della prassi. Dicono che quello che abbiamo è troppo poco. Gesù invece si pone sul piano dei principi e intende trasmettere un preciso messaggio. In questo brano ci sono cinque numeri e come sappiamo, non hanno mai un valore aritmetico ma simbolico. 2 e 200 indicano la comunità; 12 indica il nuovo Israele cioè noi; 5 e 5000 indicano lo Spirito Santo. Gesù ordina che la folla si metta seduta perché vuole che tutti si sentano signori a proprio agio e non schiavi. (Noi siamo servitori per amore, schiavi mai!). Poi prende i pani e dopo aver reso grazie, li distribuisce. Ringraziare, in greco Eucaros, significa che ciò che si ha non è proprio, ma è dono ricevuto e va diviso con gli altri. Qui l’Evangelista Giovanni vuol farci comprendere che non si tratta solo di cibo fisico, ma c’è la comunicazione dello stesso Spirito di Gesù cioè la sua stessa capacità di amare. Quindi il Signore si fa alimento non fisico ma psichico e spirituale e chiede a noi di fare altrettanto. Ma la folla non comprende fino in fondo. Lo considerano un personaggio ispirato da Dio, un Profeta e vogliono proclamarlo Re. Però Gesù non ha progetti monarchici e non ama affatto il potere… così fuggirà via, di nuovo, sul monte, da solo.
MARIELLA RAPPAZZO
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