Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 5 GENNAIO 2025 (Gv.1,1-18)
I primi 18 versetti del Vangelo di Giovanni sono come un riassunto di tutta la sua opera, la più complessa di tutto il Nuovo Testamento. “In principio era il Verbo e il Verbo era Dio” ossia in principio era la Parola. Il libro Genesi dice che in principio Dio creò il cielo e la terra cioè tutto ciò che esiste. Giovanni sale più a monte e dice che prima della creazione c’è il Verbo, la Parola, in greco Logos. La Parola è frutto di pensiero, esprime un’Idea, un Volere, un Progetto. Dio prima di fare… pensa. Ottima indicazione per noi.
La Parola esprime un pensiero e si pronuncia, si comunica, cioè consente di entrare in relazione con altri. Dio vuole entrare in relazione, impostare un dialogo con ogni individuo. Quando la parola è d’amore e vita, allora è Parola di Dio. E’ la forza della vita che risuona nell’intimo di ciascuno ed anche in quel Progetto straordinario che “fa muovere il sole e le altre stelle”. Con il Decalogo Mosè aveva impostato una relazione, tra Dio e gli uomini, basata sull’ubbidienza ad una Legge.
I 10 Comandamenti e tutto il Talmud ebraico, stabilivano gli uomini come servi ubbidienti delle Leggi di Dio. Contrariamente a Mosè, il vero Verbo di Dio che è Gesù, intende stabilire una relazione diversa: non più tra chi comanda e chi ubbidisce, ma tra un Padre e dei figli che ascoltano, si persuadono, ricambiano e imitano il suo amore. Chi ubbidisce a un comando, si deresponsabilizza e resta infantile. Chi decide in libera autonomia di assomigliare al Padre nel comportamento (come Gesù lo rende visibile), si responsabilizza e matura in se stesso le conseguenze delle sue azioni.
“La Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità, vennero per mezzo di Gesù”. Il Verbo, la Parola, il pensiero di Dio si fece carne, (sarx = debole). Si fece uomo con le sue fragilità e limiti. Questa frase è molto importante, significa che Dio è in noi, in ciascuno di noi. Con Gesù, Dio chiede ad ogni persona di essere accolto nella sua vita per fondersi con ciascuno e dilatare la sua capacità d’amore, infinite volte tanti quanti sono gli individui.
“In Lui era la vita e la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”. Questo è un messaggio di grande ottimismo. Quando ci rendiamo conto che siamo attorniati da tenebre…non dobbiamo sprecare energie per combatterle. Dobbiamo solo far risplendere la luce, e le tenebre si diradano da sole. Più aumenta la luce-bene nella società, e più diminuisce il male. Far aumentare il bene costa fatica… ma Gesù Eucaristico, entra dentro di noi per farci forti come Lui. “Il Verbo venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto”. Questa frase non è solo un rimprovero ai protagonisti della morte di Gesù, è piuttosto un monito per noi oggi, un’esortazione a non fare lo stesso errore. “A quanti l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Nasciamo da un atto d’amore come figli amati da Dio e dai genitori, ma la consapevolezza di essere Figli di Dio arriva con la maturità nella propria esistenza; arriva accogliendo Gesù e imitando la sua stessa capacità d’amare.
MARIELLA RAPPAZZO
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