Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore
COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 8 DICEMBRE 2024 (Lc.1,26-38)
La festa di questa domenica prende il nome dal Dogma dell’Immacolata Concezione promulgato l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX. Il Dogma afferma che la Madonna è stata preservata da qualsiasi tipo di peccato. In altre parole in Maria di Nazaret, Dio non ha trovato ostacoli affinché il suo progetto d’amore si realizzasse al meglio. La liturgia propone il famoso brano dell’Annunciazione nel Vangelo di Luca. Il brano è lungo e ricchissimo di significati e fa parte della letteratura “Midrascica” cioè sono racconti interpretativi della personalità dei protagonisti che sono sia Maria che Gesù. L’Evangelista Luca è ben consapevole di non riportare fatti concreti di cronaca ma concetti teologici. L’Angelo Gabriele (in ebraico Gab significa forza, energia, El significa Dio), la forza, l’energia propulsiva d’amore di Dio, si comunica a Maria di Nazaret. Il concepimento verginale non è un fatto biologico-storico-cronachistic o ma una verità ontologica tesa ad affermare la divinità di Gesù, è una verità Cristologica. “Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Jeshu’à” in ebraico, che significa – Dio salva -. Da cosa ci salva Gesù? Ci salva dal pericolo di fare il male. Salvare significa dare vita cioè sostenere, promuovere, vitalizzare, riconoscere valore e dignità a tutti. Chi si sente amato, sostenuto e valorizzato, non cova cattivi sentimenti e non compie il male. “Il Signore Dio gli darà il trono di Davide, e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrà mai fine”. Umanamente parlando, Maria proverà sulla sua pelle la più totale smentita di queste parole. Suo Figlio non avrà nessun trono umano, non avrà alcun potere, né scettro, né corona, né castelli. Sarà invece rifiutato, arrestato, processato, condannato e ammazzato come il peggiore dei malfattori. Se invece per Regno di Dio intendiamo una società formata da individui che si lasciano guidare e governare dall’amore, se Dio regna su di loro, allora questo Regno non avrà mai fine e avremo realizzato una società giusta. Tutto dipende dai comportamenti dei singoli individui, ognuno nel proprio ambito. “Lo Spirito Santo scenderà su di te”. Lo Spirito è la forza, l’energia vitale di Dio in ognuno di noi. La Madonna accoglie liberamente questa forza vitale e amorevole e lo dimostra non solo il suo sì iniziale, ma in tutta la sua vita diventando la prima discepola di Gesù. “Sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola”. Serva significa utile, servizievole: noi cristiani siamo servizievoli gli uni gli altri. Gesù non ci chiede di ubbidire a Dio, ma di assomigliare al suo comportamento e, in questo caso, a sua madre. Quindi imitare più che adorare. L’imitazione ci spinge all’azione servizievole. L’adorazione è solo sentimentalismo che lascia le cose così come stanno. Lei lassù, noi qua giù.
MARIELLA RAPPAZZO
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