LA CLASSE NON E’ ACQUA! RITORNA IN PISTA A FINE STAGIONE, EFFETTUA TRE TEST E… LEGGETE COSA HA FATTO…
In attività dal 1972, non è ancora sazio. E la sua vecchia passione torna prepotentemente quando qualcuno gli comunica che l’atletica italiana non è più quella di un tempo (la pessima figura ai recenti mondiali è una conferma) o che non ha ancora smesso di gareggiare nonostante gli anni: è il caso di Salvo Rao, Filippo Assenzio, Rosario Petrungaro e qualche altro. E allora Massimo Smedile, classe 1958, marciatore, primatista calabrese sulla 50 km dal 1984, record ancora imbattuto forse per demerito di altri che non vogliono cimentarsi in una gara massacrante, cerca il duello a distanza. “Se lo fanno altri miei vecchi colleghi marciatori, lo posso fare anche io” dice convinto di potere competere ancora e di dire la sua. L’ultima telefonata, quella di Tonino Lopetuso, anche lui classe 1958 e vecchio (si fa per dire) atleta azzurro, lo informa che il suo tempo sui 20 km in pista è stato di 1 ora e 44 minuti! Per un “ragazzo” di 57 anni è eccezionale! Massimo, che indossa la divisa della Guardia di Finanza e svolge il suo servizio a Milazzo, sa bene che si tratta di un incitamento a tornare in pista. E allora mette da parte, per un giorno, la solita corsetta di un’ora, con qualsiasi condizione atmosferica, e scende in pista a provare se ancora, da quelle tre gare di Gioia Tauro del 2009 (tre vittorie con la conquista del titolo regionale calabrese, sui 10 km, e dieci minuti rifilati al secondo classificato) è ancora in grado di dire la sua o se deve rispondere, al telefono: “Bravo, complimenti. Io ormai ho una certa età…”. Quindi convoca il suo vecchio allenatore, e esprime il desiderio di provare, sulla pista di Barcellona P.G., su una distanza media, tanto per cominciare. Una prova con se stesso, forte della preparazione atletica e del fisico asciutto che ancora conserva. Sono le 15, temperatura 26 gradi. Un breve riscaldamento, due prove sul chilometro, con tempi di tutto rispetto per un quasi sessantenne (5’03″08, 5’05″70) per saggiare la pista e le condizioni, quindi la partenza per un test sui 4 chilometri. A 14 anni aveva segnato, a fine stagione, il tempo di 20’25″2, portato successivamente a meno di 18 minuti. Ma erano altri tempi. Passa in 5’15” il 1° chilometro, in 10’36” il 2°. Rallenta il ritmo, si concede una pausa, e al terzo chilometro segna 15’58”. Chiude in 21’24″85, mentre i ragazzi presenti in pista assistono increduli alla sua performance! “Alla sua età, si comporta bene – si congratula una signora che assiste agli allenamenti del proprio figliolo – E poi con questo caldo. Li ha 40 anni, vero?”. “Quaranta? venti anni fa, signora. Io sono vicino ai 60!” dichiara sorridendo Massimo, lasciandola esterrefatta. Quindi si mette a girare per il defaticamento, e si fa scattare anche la foto, che pubblichiamo. Sono le 16.15. E’ tempo di tornare, gli dice l’allenatore accompagnatore, per oggi basta. “Lasciami qui, torno a piedi, da Barcellona a Milazzo, di corsa… ho fatto poco, oggi!”. Non riesce a completare il suo pensiero: “Sali in macchina che ti lascio veramente… Non dimenticare che hai una certa età!”. Proprio così, una certa età. Ma per il vecchio leone, che torna a ruggire, quando arriverà l’età per appendere le scarpette al chiodo? Complimenti!