Il 2025 per l’Italia conferma la rotta che ha intrapreso da anni, per renderla esclusivamente il Paese dei balocchi per ricchi turisti stranieri, piena di ristoranti, pizzerie, alberghi, B&B e similari, oramai in giro non si vedono altre imprese se non quelle per fare mangiare e dormire, mentre tanti italiani sottopagati e trasformati in manovalanza turistica saranno sempre più costretti a spostarsi nelle periferie o nei paesini a ridosso delle future città “globali”, aperte solo per chi se le potrà permettere. Una nazione in cui il Primo Ministro, avvivato a quella carica grazie alla “democrazia”, appalta le telecomunicazioni strategiche, la sicurezza delle reti informatiche e dei propri apparati civili e militari a un soggetto straniero, peraltro privato, ma legato al governo statunitense, pagandolo miliardi di Euro, invece di creare e rafforzare sistemi nazionali propri.
Non si produce più nulla, tranne pastasciutta e pizze, il tutto accompagnato dal proverbiale mandolino, le competenze migliori sono sempre più gastronomiche. Difatti a cosa servono acciaierie, industrie manifatturiere ed estrattive, ingegneri e scienziati in un Paese che pensa di andare avanti deliziando e spennando facoltosi turisti?
“Potremmo vivere di solo turismo”, asseriscono gli stolti e ignoranti, tanto il resto lo si può importare, possiamo farci difendere dagli “alleati ” in caso di necessità. Nemmeno il calcio, un tempo fiore all’occhiello, è nostro, le coppe nazionali vengono giocate a casa degli sceicchi arabi.
Nessuna grande nazione, nessuna potenza geopolitica, ha mai esercitato il proprio ruolo con simili premesse.
L’Italia è ridotta come le isolette esotiche, in pieno “Terzo Mondo”. Ma in un Paese in cui l’opposizione vale zero, si vive alla giornata!
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