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INCIDENTE DI MILAZZO, CHI ERA ALLA GUIDA DELLA MACCHINA?

INQUIETANTI INTERROGATIVI DOPO L’INCIDENTE AVVENUTO NEL POMERIGGIO DI IERI A MILAZZO, IN VIA DEI GIARDINI. INTERROGATIVI CHE IMPONGONO IMMEDIATE RISPOSTE E DECISI INTERVENTI A TUTELA DELLA SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE IN UNA CITTA’ CHE SEMBRA ABBANDONATA A SE STESSA.

Continua incessante la lotta tra la vita e la morte del tredicenne coinvolto nel pomeriggio di ieri a Milazzo. Trasportato politraumatizzato in elisoccorso a Messina e ricoverato in Terapia intensiva pediatrica del Policlinico di Messina, nella notte è stato sottoposto ad un delicato intervento alla testa nel reparto di neurochirurgia per la frattura cranica riportata. Anche se l’intervento è perfettamente riuscito, il quadro clinico già critico resta grave.

Dagli accertamenti sul violento incidente in contrada Parco, MA NON IN VIALE GRAMSCI COME ERRONEAMENTE DIFFUSO (per la precisione l’incidente è avvenuto in via dei Giardini, strada comunale che collega viale Gramsci con via Ciantro) si attendono risposte che possano servire a chiarire dubbi e rispondere ad interrogativi che si sono susseguiti, come spesso accade, dopo un drammatico evento. Innanzitutto chi si trovava alla guida del veicolo? Non la zia, così come da voce che si era diffusa subito dopo l’incidente ed amplificato dalle prime notizie di stampa, MA, A QUANTO PARE, DA UNA MINORE, visto che sul veicolo erano TUTTI MINORI! In quanti erano sulla Ford Focus, finita ad alta velocità contro un albero? Si parla di sei, inclusa una persona adulta, visto che quattro sono stati trasportati in ospedale ed uno, il ferito più grave, al Policlinico. Ma come si è verificato l’incidente? Lo schianto è stato causato dall’asfalto reso reso viscido dalla pioggia caduta sul manto stradale, dalla velocità o dall’imperizia? Ma soprattutto chi ha fatto rimuovere ARBITRARIAMENTE la Ford Focus? Testimonanze parlano di un carro attrezzi privato, poichè era ridotta ad una carcassa con segni di sangue all’interno dell’abitacolo per le ferite riportate dagli occupanti. Ma a cosa attribuire questa necessità di spostare un veicolo incidentato, prima dell’arrivo delle forze di Polizia? A quanto pare la stessa autovettura è stata individuata e posta SUCCESSIVAMENTE SOTTO SEQUESTRO! 

E mentre un ragazzino lotta fra la vita e la morte, la triste vicenda si arricchisce di inquietanti punti oscuri su cui si deve necessariamente fare luce, per ristabilire la verità e per rispetto di un ragazzo e dei suoi genitori. Insomma, si ha l’impressione che nell’immediatezza del sinistro qualcuno volesse cancellare con un colpo di spugna le tracce evidenti di un incidente, sviare le indagini, far finta che non fosse accaduto nulla. E questo, ripetiamo, quando un ragazzo di 13 anni lotta fra la vita e la morte, e si spera in un miracolo.

Ma occorre anche dare risposte alle notizie sui social: erano di Milazzo o no? E se non erano di Milazzo, cosa ci facevano nella nostra città visto che ieri per disposizioni governative e regionali ci trovavamo in ZONA ARANCIONE e qualsiasi spostamento immotivato era vietato? E se era vietato – si chiedono i lettori ed i partecipanti ai commenti sugli stessi social – com’è possibile che si circoli con assoluta libertà e non si incorra nei controlli tanto sbandierati dal governo ma che spesso, per mancanza di uomini e di mezzi, vengono trascurati? Preferiamo fermarci qui, restando in attesa di risposte che possano fugare i dubbi, di restituire sicurezza ai cittadini, di mettere ordine ma non a parole nella circolazione, con  interventi sanzionatori e repressivi drastici e continui. Oggi importa soltanto che il ragazzo possa salvarsi.  

(foto di repertorio)

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