L’ISTITUTO REGINA MARGHERITA ALLE PRESE CON GRAVI DIFFICOLTA’ DI BILANCIO. LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE, DOTT. ULISSE CAMBRIA.
Dismissione di alcuni beni immobili non strumentali per ripianare la situazione debitoria dell’ente. E’ quanto ha disposto nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto “Regina Margherita” di Milazzo per far fronte alla «grave situazione economica» in cui versa l’Ipab. Per farlo si è deciso di riproporre la vendita di uno dei cespiti più appetibili, un terreno della superficie complessiva di mq 2.682 sito nella centralissima via E. Cosenz, sulla cui porzione edificabile è stata già approntata e fatta redigere dall’Istituto Regina Margherita la progettazione esecutiva per la «costruzione di un edificio a sei elevazioni fuori terra, oltre piano semicantinato, previa demolizione del fabbricato attualmente insistente». Un progetto esecutivo già approvato dal Genio Civile di Messina e per il quale il Comune di Milazzo ha assentito al rilascio della relativa concessione edilizia. Proprio in questi giorni è stato pubblicato all’albo pretorio del Comune il bando della vendita, disponibile anche nel sito internet dello stesso Istituto Regina Margherita.
«La decisione di dismettere alcuni beni del patrimonio immobiliare va ad aggiungersi alle politiche di bilancio disposte già da qualche anno e rivolte a ridurre le spese di gestione», sostiene Ulisse Cambria, presidente dell’opera pia, che non manca di ricordare come si continuino ad assicurare, sia pure nelle attuali ristrettezze, le finalità statutarie di natura assistenziale. «I margini di manovra sono purtroppo alquanto esigui, se si pensa che il 50 per cento delle uscite di bilancio sono destinate alle competenze del personale ed agli oneri di natura tributaria. Da qui il ricorso alla vendita immobiliare per sanare la situazione debitoria che coinvolge purtroppo anche i dipendenti dell’ente». Una strategia che mira dunque a risolvere la crisi di liquidità, aggravatasi recentemente anche a causa delle diminuite locazioni, visto che diverse unità immobiliari dell’Ipab risultano al momento sfitte, malgrado si trovino in ottime condizioni. Tra tutte, due negozi siti in via Cristoforo Colombo, occupati sino a qualche mese fa da uno studio di architettura e da una camiceria e l’appartamento al primo piano di via Cavour, destinato ad attività artigianali.
Sono sempre più schifato dagli amministratori di questa città… invece di creare spazi verdi o parcheggi per decongestionare il traffico nel centro cittadino che fanno… regalie ai soliti palazzinari !!! CHE SCHIFO
E’ questa sarebbe la nuova rivoluzione Smart ?!!!
CIALTRONI, niente altro che CIALTRONI !!!