La canzone di oggi è SABATO POMERIGGIO. Esce su 45 giri e balza subito in testa alla hit parade dove staziona per ben quattordici settimane, superando la permanenza al vertice di QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE e E TU….
Successo scontato per l’interprete, un po’ meno per la canzone in sé: il “passerotto non andare via”, degno successore della “maglietta fina”, e il generale senso di strazio per l’abbandono che percorre il brano e culmina nel difficile acuto del ritornello fanno della canzone la terza colonna portante della carriera del cantautore e una delle canzoni italiane più radicate nella memoria collettiva. E stiamo parlando di un pezzo il cui testo é stato scritto in un’ora.
Ad arrangiare l’album viene chiamato Luis Enriquez Bacalov, che riporta l’artista a sonorità più classiche dopo il precedente E TU…
In questo periodo Baglioni é all’apice della popolarità. Nell’agosto del ’75 partecipa come ospite speciale alla trasmissione “Senza rete” dove esegue, ovviamente, SABATO POMERIGGIO e il lato B POSTER, altro futuro evergreen del suo repertorio. La serata é attesa dagli spettatori come un grande evento e l’ovazione del pubblico in sala é pressoché scontata.
Ma i rapporti con i discografici della RCA, che non sono mai stati idilliaci, si complicano ulteriormente. Baglioni pretende maggiore autonomia; é stanco di sottostare a decisioni che si ripercuotono sul risultato finale del suo lavoro (dischi ritirati dal mercato, canzoni censurate, album dimezzati, un pezzo dato senza il suo consenso ed altro ancora) e ora sente di avere sufficiente potere contrattuale per imporre le sue scelte artistiche. A cominciare da quella di lavorare da solo a musiche e testi, senza la costante presenza di qualcuno che intervenga a mettergli a posto le note.
SABATO POMERIGGIO é l’ultimo album di Baglioni realizzato con la supervisione di Antonio Coggio, ma non basta a colmare le divergenze con la RCA: nel giro di un paio d’anni, il contratto sarà definitivamente sciolto.
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