Spett. Redazione, giorno 25 gennaio 2022 ricevevo la circolare n° 163 dall’Istituto comprensivo Terzo di Milazzo, frequentata da mia figlia di 6 anni, nella quale si comunicava un caso positivo accertato avvenuto il 21 gennaio 2022 e quindi prescritta per l’intera classe la misura di testing programmato dall’ USCA Longano, mediante tampone rapido antigenico, per il pomeriggio dello stesso giorno. In caso l’esito fosse stato negativo per tutta la classe, si sarebbe potuto rientrare in presenza.
Durante l’esecuzione del test notavamo diverse disattenzioni sulla presa in carico dei nominativi da etichettare sui test.
Il risultato del test dava esito positivo per 2 bambine della classe, inclusa mia figlia. Veniva quindi disposta la quarantena a seguito dell’esito del tampone T0, sospesa l’attività didattica in presenza per l’intera classe e attivata la DAD come da procedura.
Alla luce dell’esito del test, nutrendo dei seri dubbi sulle modalità di esecuzione del suddetto test, al fine di avere la certezza del risultato, acquistavo in due diverse farmacie test rapidi antigeni: entrambi gli esiti risultavano negativi.
Quindi decidevo di recarmi al “drive-in” USCA del Longano per riferire ai responsabili gli esiti dei tamponi effettuati in casa e quanto avevo notato durante le fasi concitate dell’esecuzione del test, chiedendo la possibilità di far effettuare un test molecolare a mia figlia per avere la certezza della positività; ma mi veniva assolutamente negato.
Dovendo capire se mia figlia fosse realmente positiva, decidevo di far effettuare il test molecolare. Non potendo portare mia figlia a fare il test molecolare (per non violare la segnalazione di positività dell’USCA) richiedevo ad un laboratorio convenzionato di effettuare il tampone molecolare a domicilio, a mie spese. Il risultato: esito negativo
Intanto venivo a conoscenza che l’esito positivo del tampone rapido effettuato ad altri 4 bambini dello stesso Istituto da parte dell’USCA del Longano lo stesso pomeriggio, veniva smentito da altrettanti test molecolari fatti tramite strutture private convenzionate.
Informavo quindi il Dirigente Scolastico, che si attivava a comunicare ai Responsabili USCA l’accaduto.
Da parte sua l’USCA del Longano prima negava la possibilità del rientro della classe in presenza, nonostante la prova provata dell’errore nei test rapidi T0 effettuati al drive e poi confermava la quarantena dei 10 gg.
Dopo però, in virtù dei risultati dei tamponi molecolari con esiti negativi effettuati che smentivano la stessa USCA Longano, rettificava la prima misura attuando la misura imposta per un caso di positività e programmando come da procedura test antigenico rapido da ripetersi dopo i cinque giorni dall’esito positivo del T0 21 gennaio; in tutto questo mia figlia nonostante abbia effettuato due tamponi rapidi con esito negativo 4gg dopo il T0 e quello molecolare con esito negativo 6 gg dopo il T0, e dopo aver ottenuto dal ministero il green pass, per aver diritto di entrare in classe il 31 gennaio dovrà sottoporsi secondo l’USCA Longano ad un altro tampone lo stesso 30 gennaio.
La domande sono tre :
1 . dato che l’USCA del Longano nella fattispecie è stato l’organo preposto a disporre gli isolamenti in base ai risultati dei tamponi rapidi antigenici effettuati al drive in di piazza mercato, perché non ha tenuto conto delle rimostranze del genitore provate nell’immediatezza dai risultati dei diversi test rapidi antigeni, dando la possibilità di far ripetere il test annullando l’isolamento di tutta la classe e il ritorno alla normalità per le famiglie?
2 . Come si giustificano i 5 risultati positivi, poi smentiti ?
3 . Perché l’USCA del LONGANO (come avvenuto in analoghe situazioni dell’Isola vedi Partinico), non ha sospeso le attività e fatto ripetere il giorno dopo i tamponi?
Di certo la situazione pandemica in atto non aiuta ma è evidente il collasso del sistema di gestione e a farne spese sono gli stessi bambini oltre che le famiglie, i docenti, la scuola.
Si auspica che gli organi preposti, nonché la direzione dell’USCA Longano intervengano usando maggior controllo affinché non abbiano più a ripetersi simili episodi tanto gravosi per l’intera comunità.
lettera firmata
COMMENTO. Prendiamo atto di quanto da lei lamentato, e non è la prima volta che ci giungono questa segnalazioni; al tempo stesso ci sorgono seri dubbi sui tamponi effettuati in Italia: se i risultati vengono diffusi e successivamente contestati e confutati da controlli e verifiche successive, è normale che da questa situazione di stallo non riusciremo più a venirne fuori. Il nostro timore è che casi come quello occorso a sua figlia siano numerosi e spacciati per casi di positività. Da due anni stiamo subendo un condizionamento nei nostri comportamenti e nella vita quotidiana. Se qualcuno riuscisse a fare un po’ di luce e dissipare tantissimi dubbi, a questo punto giustificati, il popolo italiano sarebbe grato.
Commenti