LA NOTIZIA E’ ARRIVATA STAMATTINA COME UN FULMINE A CIEL SERENO al comune di Milazzo, dove Giuseppe Zagami, Pippuzzo per chi lo conosceva e gli voleva bene, lavorava da tanti anni.
Era uno dei precari, ancora in attesa di una stabilizzazione, ed essendo originario di Giampilieri, viveva a Milazzo, in un modesto alloggio, da solo. Era impossibile per lui, con la cifra che gli veniva mensilmente erogata, fare il pendolare fra la città d’origine ed il luogo di lavoro, per cui aveva deciso di farsi adottare dalla città di Milazzo! E a Milazzo cercava di mettere in atto la sua preparazione per arrotondare quel poco che gli veniva dato tenendo lezioni private di matematica, materia nella quale era un fenomeno! Ma dopo un po’ di tempo dovette sospendere…
Ragazzo generoso, disponibile, aperto, non aveva tante pretese, ed accettava anche gli spostamenti d’ufficio che periodicamente venivano decisi dai vertici amministrativi. Da anni era in servizio presso l’Ufficio Tecnico, dove tutti lo conoscevano e lo rispettavano.
Ma la solitudine che aveva scelto è stata una pessima compagna, per cui Pippo soffriva per una situazione lavorativa poco chiara, che non riusciva a fargli trovare quegli sbocchi nonostante le promesse politiche ed elettorali. Accettava quel rinnovo del contratto dato allo scadere del tempo dai vertici regionali: una triste vicenda che da trent’anni tiene sotto la spada di Damocle migliaia di “ex ragazzi” ormai tutti cinquantenni e più! D’altra parte, la certezza di poter lavorare ancora per un periodo di tempo stabilito ha spazzato via le scelte che ognuno, se fosse stato più giovane, avrebbe potuto fare; ma oggi è tardi, quindi aggrapparsi a quel rinnovo che sa di contentino appare l’unica certezza occupazionale!
Cosa aveva imparato Pippo da tutto questo? Vivere alla giornata, ecco! E sperare. In quella lunga gavetta aveva scelto Milazzo, aveva cercato i suoi amici, con cui passare le giornate. Aveva purtroppo imparato a stare al bar per scambiare qualche parola, ad esagerare con il fumo… Ma poi? Ritirarsi a a casa per chiudersi fra quelle quattro mura in attesa del nuovo giorno, per riprendere il solito tran tran quotidiano, e così via, per giorni, mesi, anni!
Fin quando un imprevisto ricovero per un incidente ha segnato le sue ultime giornate… L’intervento per ricomporre la frattura, le prime giornate per la riabilitazione, l’improvvisa scomparsa fanno parte di un finale tragico nella vita di questo ragazzo venuto da Giampilieri, fra i primi collaboratori di TERMINAL, generoso amico e collega di lavoro, adottato dalla nostra Milazzo ma fragile per una serie di circostanze che lo hanno visto soccombere e non reagire alle fatalità.
Il suo cuore non ce l’ha fatta, debilitato da lunghe, silenziose sofferenze che non aveva voluto raccontare a nessuno.
La solitudine, per prima, è la causa principale di questa improvvisa scomparsa di Giuseppe Zagami, Pippuzzo per gli amici più intimi, che poco hanno potuto fare per restituirgli quella serenità che anno dopo anno aveva perso. E che adesso la signora che lo ha voluto con sè, per l’eternità, gli ha restituito!
Ciao grande Pippo “Mafia”….. RIP.