LA CIRCOLAZIONE DIROTTATA ALL’INTERNO DELL’AREA PORTUALE, E IL TUTTO PER UN ALLACCIO FOGNARIO…
Chi si sveglia la mattina comanda, in questo paese, dal quale ognuno vorrebbe scappare, non solo per l’alto tasso di inquinamento che prima o poi porterà tutti ai “tre cancelli”, ma per le decisioni cervellotiche di eseguire lavori che penalizzano la circolazione e creano disagi ai pubblici esercizi! Così, mentre alla periferia della città si fanno affari colossali, all’interno dei centri commerciali che intercettano i pochi soldi delle famiglie, incluso quelle della nostra città, qui nel centro le auto girano alla vana ricerca di un parcheggio persino per acquistare un pacchetto di sigarette o un giornale! Stamattina la rotatoria di via dei Mille era transennata con rotoli di nastro biancorosso. E subito dopo è iniziato il martellamento del manto stradale proprio nel tratto compreso tra vico Calì e la via dei Mille. Una tubazione fognaria doveva essere realizzata PROPRIO OGGI, per potenziare la condotta che serve la costruzione adibita a biglietteria e altro… In questo paese non si ha rispetto per chi paga le tasse ed è costretto a soccombere di fronte alle decisioni di chi vorrebbe addirittura alzare un muro per dividere due mondi: Milazzo (o quel che resta della città) da una parte; la zona riservata agli imbarchi dall’altra. Che comandi l’Autorità Portuale non è un mistero, e per essa le catene che delimitano la via Luigi Rizzo con la zona riservata ai parcheggi non bastano più. Non sappiamo quando finiranno i lavori, mentre sappiamo benissimo che quella scelta di sventrare una strada asfaltata da poco (come le altre, in fin dei conti) poteva essere fatta durante le ore notturne. Per creare il minor numero di disagi ai cittadini e agli esercenti: i quali, ai pochi clienti che hanno scelto di sedersi ai tavoli, hanno dovuto offrire, oltre a quanto contenuto nel menù, anche il sapore fetido che non è della nostra Sicilia, ma della fogna a cielo aperto che si dovrebbe potenziare. E da quella fogna non esce profumo di gelsomini, nè di zagara… ma altro! Ma nessuno protesta, e se lo facciamo noi, perchè qualcuno ce lo ha fatto notare, ci accusano che rompiamo i coglioni e non parliamo mai di cose serie! Perchè danneggiare i milazzesi non è una cosa seria, ma solo una cazzata, vero? E anche qui dovremmo subire in silenzio…
Qualcuno direbbe che siamo da capo a dodici! Adesso basta armarsi di nastro biancorosso, chiudere una parte a scelta della città e bucare, rompere (in tutti i sensi) e lasciare le strade o i marciapiedi ridotti ad un colabrodo. Perché ormai la prassi è consolidata, è una tradizione milazzese entrata di diritto nelle nostre peculiarità. Rompere, fare danni (anche per progetti a fin di bene per carità), ma nessuno che io ricordi, ha mai lasciato il campo di battaglia allo stato primitivo o addirittura, ma qui saremmo nel campo della fantascienza, meglio di come lo aveva trovato. Ed anche questa volta, e la domanda è retorica, a chi dovremmo ringraziare di tutto questo? Un tecnico comunale che segua, come sarebbe prassi (almeno mi sembra di vedere così in giro per l’Italia), i lavori e faccia mettere tutto a posto lo abbiamo? Onestamente faccio fatica a credere che in comune non abbiamo qualcuno capace di assolvere al compito; bisogna capire se ne abbia voglia o, e qui sfioro il tragicomico, ne sappia qualcosa. Perché sembra di vivere nell’irreale al quadrato. Bisognerebbe, e per questo faccio appello agli uffici competenti, mettere un cartello all’ingresso della città: Benvenuti a Milazzo, lasciate ogni speranza o voi che entrate!
E, per quei pochi che siano riusciti ad uscirne indenni, cioè senza aver subito le torture quotidiane cui siamo costretti, traffico in primis, un cartello di arrivederci o addio. Arrivederci da Milazzo che c…. che avete avuto! Milazzo, inutile nascondercelo, è in uno stato di degrado generale come non ricordo da tempo ( e di anni anni ne ho…). “Merito” di tutti, dalla amministrazione ai cittadini ai turisti che si adeguano, insomma una compartecipazione degna di un film di Dario Argento. Per carità, non tutti. Farei torto a quei poveri cristi che si armano di santa pazienza e cercano di tenerla pulita e decorosa, per quel che possono. Anche denunciando i comportamenti (leggasi questa testata notoriamente rompicoglioni, ma in senso civico), o cercando di fare proseliti tra la gente che per nascita, per lavoro o per diletto, battono queste strade. Adesso aspettiamo serafici il tempo che occorre perché uno spicchio di città venga restituito. Ed appena tutto sarà finito, e la strada tornerà più rovinata che pria….un altro cantiere misteriosamente verrà messo in moto. Benvenuti a Milazzo, terra del sole, del mare dell’inquinamento e del caos.