L’INIZIATIVA MONS GIBEL SI E’ CONCLUSA A MILAZZO DOMENICA SERA…
MANFREDI SALEMME sapeva che sarebbe successo. E sapeva che sarebbe stato più prima che poi… Ma nonostante il suo precario stato di salute, alla fine di luglio del 2014 aveva accettato l’invito di ADMO: pronto a partire, dalla Sicilia alla volta dell’Abruzzo. E i volontari l’avevano accolto a braccia aperte, ospite dell’evento organizzato a Barrea. Perché Manfredi Salemme era così. Per ADMO ha percorso migliaia di chilometri a piedi, in Italia (con l’iniziativa Mons Gibel) e all’estero. E a ogni tappa, chiunque incontrasse per Manfredi erano sempre il luogo e il momento giusti per parlare di donazione del midollo osseo. Si sono riuniti gli amici dell’ADMO, nel nome di Manfredi, vecchio amico rimasto nei cuori di tutti coloro che lo conoscevano e lo ammiravano.
Con partenza da Nicolosi, i camminatori di ADMO, riunitisi per ricordare Manfredi Salemme, hanno affrontato sentieri non certo facili spingendosi dalla cittadina etnea fino a Randazzo, quindi percorrendo altre strade per giungere a Santa Domenica Vittoria, e da lì al Vivaio Ziriò per gentile concessione della Forestale, sui monti Peloritani. Le tappe, le soste, l’ospitalità, il paesaggio, i luoghi incontaminati, e avvertendo la presenza costante di quell’amico che li precedeva, li aspettava, marciava con loro, così come aveva fatto per tantissime altre volte, per chilometri… Dal Vivaio Ziriò l’ultima camminata, fino a Saponara, a ricordare le vittime della tragica alluvione del 2011, e commemorare Manfredi Salemme. Compito toccato a Giorgio Maugeri, con il quale lo stesso Manfredi era in perfetta sintonia, al punto che entrambi avevano stabilito un rapporto fraterno, rafforzatosi ancora di più dalla scomparsa dello sfortunato camminatore ligure… Poi il rientro a Milazzo, tutti ospiti di Giorgio Maugeri e della moglie, Chiara Stella Vetromile, responsabile dell’ADMO Milazzo, per un simpatico incontro fra i soci, alla presenza delle cariche regionali e provinciali, nel corso del quale sono stati premiati i camminatori Emanuele Nicastro, proveniente dalla Germania dove lavora alla Banca Europea, e Moreno Degli Innocenti; quindi Annamaria Bonanno, Carmelo Rannisi e Nuccia Formica, quest’ultima Vice Presidente del Cesv, Centro Servizi per il Volontariato. Un premio anche a TERMINAL, inatteso segno di affetto nei confronti della nostra testata per il risalto che diamo alle iniziative sociali del sodalizio, che riunisce tutti i donatori, potenziali o effettivi, di midollo osseo, ed al tempo stesso graditissimo, poichè impegnerà sempre più il giornale nel nome di Manfredi Salemme, premiato con il PREMIO TERMINAL SPORT nel 2014, alla memoria.
CHE COS’E’ L’ADMO:
Fondata nel 1990 a Milano da Renato Picardi, l’ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) ha lo scopo di raccogliere le disponibilità dei donatori, oltre a quella di far conoscere al pubblico la possibilità di curare malattie quali la leucemia e le neoplasie del sangue tramite il trapianto di midollo osseo. In particolare la donazione avviene tramite il prelievo di cellule staminali ematopoietiche, ossia di cellule che hanno la capacità di differenziarsi e, infine, di produrre le cellule che costituiscono il sangue.
Sebbene la probabilità di trovare un donatore “geneticamente” compatibile sia molto più elevata tra consanguinei che tra sconosciuti, la tipizzazione di un gran numero di potenziali donatori rende possibile il successo della ricerca della compatibilità anche con persone non imparentate.
L’associazione collabora con il Registro italiano donatori midollo osseo presso l’ospedale Galliera di Genova che, collegato ad analoghi registri di altri 39 paesi, permette la ricerca di potenziali donatori al di fuori del territorio nazionale. Ovviamente questo collegamento permette anche di trovare donatori italiani per malati stranieri.
Una volta accertata la compatibilità del donatore con un paziente ricevente il prelievo può avvenire in due modi:
- prelievo di sangue midollare dalla creste iliache superiori;
- raccolta dal sangue delle cellule staminali ematopoietiche attraverso separazione.
La scelta del metodo di donazione dipende dalle necessità del paziente e, naturalmente, dalla disponibilità del donatore.