UN COMMOSSO RICORDO DI UNA DONNA FORTE E CORAGGIOSA… SIAMO VICINI AI SUOI CARI…
Come ogni sabato, non posso mancare all’appuntamento che ho con papà, da 15 anni… I fiori, il saluto alle persone che incontro lungo i vialetti, quasi sempre le stesse, il raccoglimento, la preghiera, e il rientro… Oggi sono arrivato alla fine di un triste rito, l’accompagnamento all’ultima dimora… Accade qualche volta, ed è sempre una tristezza incrociare i volti bagnati dalle lacrime di persone che non conosci e che vorresti abbracciare per dare un conforto. Ma incontrare oggi due ragazze, che per anni sono state le assidue collaboratrici di questo giornale, è stata una fitta al cuore: Manuela ed Elisabetta Salmeri, provate nel dolore… “E’ morta la nonna”, mi ha detto Manuela, lasciandomi sbigottito. La nonna, moglie di Damiano Salmeri. La signora Francesca Cambria, anzi la signora Checchina, mi è stato detto, da venti giorni ricoverata in ospedale, era in coma, e si era spenta lasciando nello sconforto e nella disperazione la famiglia. Ho abbracciato Elisabetta, e mi sono avvicinato al nonno, il caro Damiano, scoppiato in lacrime… “Se n’è andata mia moglie…” è riuscito a dirmi, singhiozzando. Ricordo la moglie, donna energica e coraggiosa, anche se le sue condizioni di salute si erano fatte precarie con il passare degli anni. Era rimasta vicino alla figlia, mamma delle gemelle e di Rosaria, la sorella maggiore, (tutte e tre nella foto) tutte ancora in tenera età quando il loro papà era andato via giovanissimo… Non aveva fatto mancare nulla a quelle ragazze, ed era contento che le gemelle facessero parte di questa nostra redazione, fin dalla nascita del giornale. Le ho viste crescere, e il loro impegno costante, la puntualità, la precisione che mettevano nel lavoro erano la testimonianza di sani principi trasmessi dalla famiglia. Con nonno Damiano, era contenta anche la nonna, la signora Checchina, che comunque sapeva della precarietà della loro collaborazione, ed era sempre alla ricerca di qualcosa più duraturo e possibilmente definitivo! Non si erano create illusioni, marito e moglie… e il loro impegno costante continuava, incessabilmente, per dare un futuro a tutte e tre le ragazze… Ho cercato su Facebook una foto della signora Checchina, frugando con discrezione sull’album delle nipoti… non so se ci sia, non ho avuto la forza di cercare oltre quando ho visto che proprio lui, Damiano, è uscito dalla casa dove abita la figlia prendendo per il braccio Rosaria, radiosa e bellissima nel suo abito da sposa…. Una data, 11 settembre, la gioia di quel giorno e la lunga attesa per coronare un sogno… A distanza di una settimana, Damiano è dovuto andare, con i suoi cari, a dare l’ultimo saluto alla compagna della sua vita. Lacrime di gioia e lacrime di dolore che si mescolano e si rinnovano, purtroppo… Ho raccomandato a Manuela di stare vicine a lui, al vecchio Damiano… ne avrà tanto bisogno, essendo venuta a mancare la sua cara Checchina… Ma so che lei sarà lassù a vegliare su tutti, perchè quelle ragazze hanno ancora bisogno di lei, del suo amore e del suo affetto… La sentiranno la sera, che rimboccherà loro le coperte, la rivedranno ogni mattina, aprire le finestre per fare entrare la luce del nuovo giorno… E la ringrazieranno per quanto ha fatto, e per quello che farà… Coraggio, ragazze… vi siamo vicine! Un abbraccio al nonno ed alla mamma!