I fedeli sperano che la processione di San Francesco, fissata per la prima domenica di maggio, possa svolgersi. Ma c’è sempre il punto interrogativo: a quali condizioni? Finito lo stato d’emergenza, ormai è d’obbligo tenere alta la guardia: i contagi, secondo i dati che vengono diffusi dopo un periodo di silenzio perchè l’invasione dell’Ucraina aveva spostato l’attenzione altrove, continuano a crescere; le mascherine hanno scongiurato per due anni i raffreddori e le influenze, sicuramente promossi a COVID, e di riprendere le tradizioni non se ne parla. Chi le vuole (vige un nuovo concordato fra lo Stato e la Chiesa?) si attenga alle regole, anzi alle imposizioni: distanziamento, mascherine, e per chi deve issare la vara del Santo, i cosiddetti ‘mbuttaturi, obbligo di tenere per tutta la processione la mascherina FFP2.
Lo stesso deve valere per i fedeli, ma non sappiamo se anche per i componenti della banda musicale, che praticando un foro possano suonare trombe, trombette e tromboni! Già, tromboni! Per quanti ce ne sono è diventato difficile contarli!
Personalmente non credo che San Francesco sia contento di tutto questo: ho piuttosto l’impressione che certe imposizioni non aiutino a uscire da un tunnel imboccato oltre due anni fa e che ha pesantemente condizionato la vita degli italiani: a quanto pare solo loro sono rimasti a subire regole che gli altri paesi hanno gradatamente messo da parte. La stessa pubblicizzazione che si fa quotidianamente alla ripresa della pandemia, alla tanto agognata quarta dose, alle letture tutte personali dei contagi spacciando per non vaccinati chi prende un banale raffreddore, per motivi che oggi ci sembrano oscuri (ma sui quali un domani, ci auguriamo non troppo lontano, si possa fare luce e scoprire cose che un numero sempre maggiore di persone ipotizza da tempo), ci accompagnerà ancora per lungo tempo. Non sappiamo se l’eliminazione graduale del green pass, delle mascherine, o la possibilità di riempire gli stadi al cento per cento della capienza abbiano un secondo fine, facile da immaginare: l’aumento dei contagi.
Per ora pensiamo a Putin e a quello che sta succedendo intorno a noi: credo che sia molto più grave che spacciare per COVID la candelina che esce dal naso del bambino e che la mamma, terrorizzata, porta a fare il tampone, altra mangiucca tutta italiana, perchè il medico di base si rifiuta di visitarlo.
Che San Francesco ci protegga. Secondo me è meglio se rimane in chiesa, se queste sono le premesse. Un vecchio adagio diceva che “chi vuole il Santo va e se lo prega”… Ma a quanto pare in questi ultimi due anni le chiese sono state anche loro oggetto di restrizioni e di regole… e non sono stati molti quelli che si sono rivolti ai Santi. Se poi si vuole a tutti i costi la processione, un modo semplice ci sarebbe: tutti mascherati, come al tempo dei Beati Paoli. O se preferite, di BABBALUCI!
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