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LE SANZIONI ALLA RUSSIA? TUTTE CONTRO DI NOI, CHE SIAMO RIDOTTI ALLA FAME!

Quello che è successo era inevitabile. È quello che succede quando vai in guerra e la guerra la perdi, nel modo peggiore possibile. E Trump te lo ha detto chiaro e tondo: non hai niente in mano. Prima ti hanno illuso, promettendoti l’ingresso nella Nato, aiuti, sostegno, appoggio, e poi ti hanno dato il benservito.

Ma mettiamo da parte Trump, Biden, la politica degli USA: in che modo l’Ucraina pensava di poter vincere? In che modo un paese che non ha né armi, né uomini, né ricchezza, che è cinquanta volte più piccolo della Russia, poteva anche solo sperare di poter vincere?

Perché anziché fare buon viso a cattivo gioco, come dovrebbe fare un capo che ha a cuore il suo popolo e che mette la vita del suo popolo al primo posto, sei andato a provocare il lupo che ti ritrovi come vicino di casa? Perché cose come geopolitica e ingresso nella NATO hanno contato di più della vita delle persone che dovevi proteggere? E che potevi salvare?

Tre anni dopo la resa dei conti è arrivata: l’Ucraina ha perso il 20 per cento del suo territorio, centinaia di migliaia di giovani sono morti, la nazione è distrutta, il paese è in rovina, e adesso per ripagare gli «aiuti» gentilmente concessi dagli USA il popolo Ucraino dovrà cedergli le sue «terre rare», forse l’unica ricchezza di una terra che aveva poco o nulla.

Se non si fosse capito, la Russia ha vinto e stravinto, gli USA hanno trovato come al loro solito un modo di monetizzare la cosa e farne un affare redditizio, e dell’Ucraina cosa è rimasto? Perché non importa quante sono state le vite spezzate, le famiglie distrutte, l’Occidente e quest’uomo non potevano perdere la faccia.

Un’altra cosa che nessuno vuole dire: anche l’Europa questa guerra l’ha persa. E l’ha persa di brutto.

Le sanzioni alla Russia ci si sono ritorte contro, le nostre economie sono crollate, in Germania in primis. Le sanzioni alla Russia hanno mandato in rovina le aziende, le imprese tedesche, i cittadini; e noi ne continueremo a pagare il prezzo. Per anni. Nel frattempo gli USA grazie alla vendita del loro gas e all’accordo sul tavolo sulle terre rare ne sono usciti, se non vincenti, vincitori.

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