UN ESEMPIO IMPIETOSO, MA E’ LA CRUDA VERITA’. SEMPRE PIU’ VEICOLI CHE SBANDANO DA SOLI, CHE PROVOCANO DANNI, CHE RISCHIANO DI PROVOCARE ANCHE VITTIME. MA NESSUNO VUOLE AMMETTERE IL MOTIVO…
Strage di auto, anche se regolarmente parcheggiate. Semplici o improvvise sbandate si dice; spesso per non puntare il dito contro quelli che potrebbero essere i veri motivi. Uno su tutti, il continuo utilizzo del cellulare mentre si è alla guida. Non portandolo all’orecchio, che sia chiaro: questo accadeva anche prima. Guardandolo imbambolati, leggendo e scrivendo, rispondendo ai messaggi, cercando nominativi scorrendo con il dito sull’elenco… brevi attimi ripetuti per dieci, venti, cento metri, anche di tanto in tanto, ma che distraggono il conducente del mezzo in marcia. Il quale non ha tempo per fermarsi, poichè, occorre dirlo, ci sono strade che non consentono la fermata perchè sono strette e tutti si devono muovere in fila indiana, quindi con un occhio cerca di guidare e con l’altro cerca di fare il resto. Mentre sarebbe opportuno che con tutti e due gli occhi facesse il proprio dovere, ossia stare bene attento e evitare incidenti che con un po’ più di buon senso potrebbero essere evitati!
Ma se i conducenti delle auto che incappano in “improvvise” sbandate, chiudendo spesso un occhio o tutti e due, non si può dire altrettanto di chi dovrebbe intervenire e gli occhi non li chiude: perchè è ormai assodato che chi guida in condizioni di negligenza (cinture, bambini sulle gambe anche sul lato del guidatore, telefonino in mano) viene notato, eccome, da chi avrebbe l’obbligo di fermare e sanzionare pesantemente, giungendo anche al ritiro della patente.
E se non lo fa non è perchè chiuda un occhio, ma perchè non si è in numero sufficiente per elevare verbali. NO COMMENT!
Abbiamo più volte chiesto l’intervento dell’esercito per mettere in ordine questa città. E’ necessario pensare ai cittadini, a restituire legalità, a recuperare credibilità, a tutelare le persone che rispettano le norme del Codice, a difendere i diritti dei più deboli. L’unica cosa che sembra interessare è il conteggio dei consiglieri che supportano un’amministrazione che naviga a vista, che punta sul rimpasto per accontentare qualche politico che cerca spazi vitali controllando Milazzo e i milazzesi. Ma in Italia non esiste una legge che preveda una petizione popolare per mandare a casa, con un referendum, la classe politica che tradisce la fiducia degli elettori, e sarebbero tanti gli elettori, in tante città, scontenti della classe politica che essi stessi hanno eletto.
Infatti la legge prevede una scadenza elettorale per ogni amministrazione che è stata eletta con i voti del popolo. Se poi questo è insoddisfatto, la parola passa ai suoi rappresentanti: che siano consiglieri comunali, provinciali, regionali o deputati nazionali, devono essere loro a decidere. Il popolo il suo dovere lo ha fatto, votando. Strano che in un Paese, dove anche un vincolo, un tempo indissolubile, come il matrimonio può essere sciolto dopo pochi giorni, debba tenersi governi incapaci, a tutti i livelli, delegando a votare la sfiducia chi si è saldamente seduto sulle poltrone. Con i voti del popolo!