NON SI CHIEDE DI FARE I MIRACOLI, MA SOLO L’ESSENZIALE PER GARANTIRE LA SICUREZZA NELLA CIRCOLAZIONE E LA VITA DEI NOSTRO FIGLI E DI NOI TUTTI. SE POI VOGLIAMO PARLARE DI MIRACOLI…
PUBBLICHIAMO UNA NOTA PERVENUTA NELLA TARDA SERATA DI IERI, SCRITTA DA UN GENITORE…
Che tristezza sentire di incidenti stradali gravi con giovani vite messe a rischio ma ancor più grande sono il rammarico e la partecipazione emotiva quando tutto ciò accade a “casa nostra”, indipendentemente che si tratti di soggetti conosciuti o meno. Ogni incidente, in quanto tale, ammette, com’è ovvio, responsabilità dirette ed altre collaterali, che concorrono per il verificarsi dell’incidente medesimo. Tralasciando il “peso” dell’un tipo o dell’altro è assodato che quelle dirette attengono ai soggetti coinvolti, nella misura che le competenti Autorità stabiliscono ed attribuiscono di volta in volta, sulla scorta di: accertamenti specifici, testimonianze, studio della dinamica dell’incidente medesimo, ecc… Le altre responsabilità che, per scelta, definisco collaterali o “ambientali” attengono a tutta una serie di fattori esterni, non dipendenti dalla volontà dei soggetti coinvolti, che talvolta hanno una rilevanza notevole tali da assurgere al rango di “elemento scatenante” dell’incidente.
Generalizzando, mi riferisco a fattori climatici (strada bagnata o innevata, forte vento, animali vaganti ecc..) o a fattori legati alla insufficiente segnalazione di situazioni particolari legate all’ambiente (esempio, una buca non segnalata); al traffico ed alla sua tipologia prevalente, alla presenza di zone di particolare affollamento quali potrebbero essere le zone a vocazione balneare; ecc. Proprio a questo tipo di attenzione intendo riferirmi atteso che la zona, a tutti nota, non è più il borgo marinaro di un tempo e – seppur nell’animo i residenti sentono ancora il richiamo di quelle epoche – quella strada è ormai un’arteria trafficatissima ed in questi periodi addirittura intransitabile. Il traffico è convulso e gli incolonnamenti sono la costante. Non parliamo degli spavaldi a quattro o a due ruote che zigzagando superano tutti non certo per intelligenza né per buona educazione. Accade quindi di vedere cambi di corsia spudorati e la caccia ad un “buco” libero per infilarvi il veicolo di cui dispongono in quel momento. E’ questo ciò che è successo a quello sventurato ragazzo al quale un furgone ha tagliato la strada, proprio per rubare il tempo a qualcuno ed arrivare per primo ad occupare quello spazio prezioso. Sbaglio, non è stato il furgone ma quello sciagurato che lo guidava che ha messo in atto un gesto scellerato. Al ragazzo che si dice essere in non buone condizioni la mia solidarietà che estendo anche ai suoi cari.
Mi chiedo ora: qualcuno, al giusto livello, dotato di veste istituzionale, dopo che avrà studiato il “caso”, dopo che avrà fatto quanto necessario per attribuire la piena paternità della colpa, si porrà qualche interrogativo del tipo: “Ma io dovrò fare qualcosa perché ciò non accada ancora? Avrei dovuto per tempo studiare tutto quanto in mio potere perché ciò non accadesse ? “-
Certo che si potevano e dovevano fare molte cose e… già da lungo tempo, perché gli incidenti su quella strada si contano a decine.
In altri paesi, neanche tanto lontani da Milazzo, ove maggiore è l’attenzione per la sicurezza stradale vediamo dissuasori stradali a dosso (lungomare di Venetico Marina); strisce pedonali con semaforo lampeggiante giallo (Giammoro di Pace del Mela); cartelli stradali di tipo visibile anche dai ciechi con la scritta “serie di passaggi pedonali per Km…”; “Zona Balneare moderare la velocità”; Limiti di velocità al minimo tollerabile.
Nella strada del Tono aggiungerei (qualcuno storcerà il muso) un cordolo centrale in gomma, in corrispondenza alle aree di parcheggio che (purtroppo) sono soltanto sulla sinistra andando verso il Tono, per evitare le bravate di cui si è detto.
E poi: CONTROLLI-CONTROLLI-CONTROLLI.
Quella zona con l’incanto delle sua spiaggia e della ‘Ngonia Tono; con i suoi LIDI; con i suoi COMPLESSI TURISTICI; con i suoi B&B e con tutto l’agglomerato urbano di notevole rilevanza, merita diversa attenzione e diverse strategie. Bilancio o non bilancio, zone di quel tipo, o il Borgo e la sua movida, o la “novella” Via F. Crispi fino a San Giacomo (ridotta ad un budello intransitabile nonostante il divieto di sosta) non possono essere abbandonati ed alla mercé di tutti. Si comprendono le esigenze di carattere economico legate al commercio ma le esagerazioni disturbano tutti; troppe concessioni; troppe pedane fuori dai locali spesso molto ingombranti; troppi abusivismi che tutti tolleriamo più o meno in silenzio ma che sono in danno di tutti.
L’estate è ancora lunga MA GLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ A VOLTE FANNO ANCHE I MIRACOLI. In effetti sarebbe proprio un DOVERE ma chiamiamoli MIRACOLI che forse sarà meglio.
(nella foto, uno dei tanti incidenti al Tono)